Forlì, 27 novembre 2011 - NON SOLO un big bang. Una supernova, un elettrone sparato alla velocità della sua musica: Jovanotti ha trasformato il PalaCredito in un’astronave per l’apertura del suo tour invernale, davanti a seimila fans scatenati, i cellulari illuminati nel buio come stelle di una galassia. E lui, Lorenzo, salta, corre, mima di essere un nuotatore, un pugile, uno schermidore. Poi di inciampare, rialzarsi. E tra i suoni elettronici e i pixel del maxischermo alle sue spalle, sembra un Pinocchio che dice sempre la verità ai suoi fans.

 Alle 21 Lorenzo sbuca dal fumo e resta impietrito davanti a una distesa di mani alzate. Scarpe brillanti, pantalone giacca e cravatta che ci mette poco a inzuppare come uno straccio: comincia il concerto con Megamix, prima traccia dell’ultimo album ‘Ora’. La prima parte sono i successi più recenti, con ‘La notte dei desideri’, ‘Le tasche piene di sassi’, ‘Tutto l’amore che ho’. Dopo un’ora deve correre a cambiarsi d’abito: prima tutto rosso, poi look tricolore, pantalone rosso, camicia bianca e giacca verde, poi t-shirt e cappellino. E attacca coi successi di una vita: ‘Tempo’, ‘L’ombelico del mondo’, ‘Mi fido di te’, ‘Piove’. Il PalaCredito è nelle sue mani: ora scatenato, ora cullato da un pezzo dolce. Facile entrare in sintonia: «Sono tornato a prendervi — urla — vi porto nella quarta dimensione». Poi beve da una tazza con ‘I love Forlì’, con conseguente boato. E apre anche una parentesi personale: «Io qui ci ho vissuto dieci anni. Ricordo ancora i nomi dei paesi in dialetto: Frampul, Bartnor, Dvedla, dove andavo sempre in bicicletta. Qui in mezzo a voi c’è mia figlia Teresa, che è nata qui insieme a un mio disco. Mi fa un certo effetto...». Saluta tra la folla Claudio Cecchetto: «Abbiamo cominciato qui. Mi emoziono». Alla Romagna dedica anche una ‘Bella’ suonata con una fisarmonica da balera: «Questa l’ho scritta a Forlì!». «Un’emozione poi non si cancella», urla. Come questa notte da figliol prodigo a Forlì. Fino all’esplosione finale: per i seimila di ieri è «il più grande spettacolo dopo il big bang».