Furti in casa, i cittadini chiedono pene certe

Beppe Boni

Beppe Boni

Bologna, 22 dicembre 2014 - Ladri che rubano offerte nelle chiese, rame nei cimiteri, nelle case e nei supermercati. Il momento attuale è il più nero degli ultimi 50 anni. Forse alcuni, diventano ladri per sopravvivenza, mentre altri, che rubano pluviali di rame nei cimiteri come succede in Romagna, li ritengo spietati delinquenti senza rispetto. La soluzione migliore sarebbe punire i ricettatori.  [email protected]

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino Beppe Boni

I furti, complice la crisi, sono diventati una emergenza nazionale. I più odiosi sono i furti in appartamento (sempre più frequenti) perchè violano l’intimità delle persone. E in aggiunta aumentano anche le rapine. L’altra sera a Cattolica un cittadino è stato svegliato da un ladro rumeno in piena notte: l’ha affrontato ed è stato massacrato di botte, ma almeno il malvivente è poi stato arrestato dai carabinieri. Per un furto la pena va da 1 a 10 anni, se scattano le aggravanti. Il problema è che l’applicazione della pena è un meccanismo troppo elastico e i ladri stanno più fuori che dentro. Le più pericolose sono le bande dell’Est: in Emilia sono un flagello. Questure e carabinieri sono mobilitate, ma i cittadini chiedono più sicurezza. Chi ruba nelle abitazioni deve stare in carcere a lungo. Punto. La legge lo consente: quindi più determinazione e meno sconti.

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