Generazioni: dalla lotta continua al ‘mi piace’

Bologna, 9 ottobre 2015 - Sono madre di tre figli dai 21 ai 12 anni. Ovviamente ne seguo l’istruzione, la formazione e i sogni. Quello che noto, e lo dico consapevole di risultare antipatica ma con il massimo affetto che posso provare per i miei figli i loro amici e la loro generazione insomma, è che mi sembrano più calmi, meno vivaci di quanto fossimo noi alla loro età. 

Maria Certaldini

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Massimo Gagliardi

Anch'io  noto una grande diversità tra la nostra generazione e quella dei nostri figli (e meno male!). Loro non hanno conosciuto la Guerra fredda e il Muro di Berlino; non sono cresciuti con i tg che parlavano di lotte nelle fabbriche e terroristi che gambizzavano giornalisti e magistrati. Per questo trovo ingiusta la convinzione, molto diffusa, che siano meno ‘attivi’ dei genitori. Noi siamo cresciuti in un generale clima di contestazione: bisognava criticare tutto e sempre. Bisognava essere sempre ‘anti’ qualcosa. Oggi si clicca «mi piace» su Facebook; o, se non siamo d’accordo, ci abbandoniamo a sfoghi di pancia che evaporano in uno sciame indefinito. Non pretendo, quindi, che siano uguali a noi. Ma certo un po’ di spirito critico in più non guasterebbe anche se, a ben guardare, di esempi se ne trovano.

massimo.gagliardi@ilcarlino.net