Google, nuove regole del Garante e più tutela per gli utenti. La società: "Continueremo a collaborare"

Google dovrà adeguarsi entro 18 mesi ad alcune normative imposte dal Garante Privacy italiano. Il colosso di Mountain View non potrà più utilizzare i dati degli utenti a fini di profilazione senza avere il loro consenso esplicito

Un utente di fronte alla schermata iniziale di Google (Reuters)

Un utente di fronte alla schermata iniziale di Google (Reuters)

Roma, 21 luglio 2014 - Più tutela per gli utenti italiani che utilizzeranno i servizi o il motore di ricerca di Google nel nostro Paese. Il gigante di Mountain View, infatti, non potrà più utilizzare i dati degli utenti a fini di profilazione senza avere il loro consenso, e dovrà dichiarare di svolgere questa attività a fini commerciali. Lo ha stabilito il Garante Privacy con l'attuazione di un provvedimento prescrittivo a seguito dei cambiamenti apportati dalla società alla propria privacy policy. Si tratta del primo provvedimento in Europa che - nell'ambito di un'azione coordinata con le altre Autorità di protezione dei dati europee ed a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia europea sul diritto all'oblio - non si limita a richiamare al rispetto dei principi della disciplina privacy, ma indica nel concreto le possibili misure che Google deve adottare per assicurare la conformità alla legge.

La società ha unificato in un unico documento le diverse regole di gestione dei dati relative alle numerosissime funzionalità offerte: dalla posta elettronica (Gmail), al social network (GooglePlus), alla gestione dei pagamenti on line (Google Wallet), alla diffusione di filmati (YouTube), alle mappe on line (Street View), all'analisi statistica (Google Analytics). 

Sebbene Google abbia attuato una serie di misure per rendere la propria privacy policy più conforme alle norme, il Garante ha comunque rilevato il permanere di diversi profili critici relativi alla inadeguata informativa agli utenti, alla mancata richiesta di consenso per finalità di profilazione, agli incerti tempi di conservazione dei dati.

NUOVE REGOLE - Per questa ragione il Garante ha stilato una serie di regole da applicare alla totalità dei servizi offerti, a cui Google dovrà adeguarsi entro 18 mesi. Tra le nuove leggi figura l'adozione di un sistema di informativa strutturato su più livelli, in modo da fornire in un primo livello generale le informazioni più rilevanti per l'utenza: l'indicazione dei trattamenti e dei dati oggetto di trattamento (es. localizzazione terminali, indirizzi IP etc.), dell'indirizzo presso il quale rivolgersi in lingua italiana per esercitare i propri diritti etc.; in un secondo livello, più di dettaglio, le specifiche informative relative ai singoli servizi offerti.  Ma soprattutto, cosa più importante, Google dovrà essere chiaro sul fatto che i dati personali degli utenti sono monitorati e utilizzati anche a fini di profilazione per pubblicità mirata.

IL CONSENSO - Per utilizzare i dati degli utenti a fini di profilazione e pubblicità personalizzata, Google dovrà acquisire il previo consenso degli utenti e non potrà più limitarsi a considerare il semplice utilizzo del servizio come accettazione incondizionata di regole che non lasciavano, fino ad oggi, alcun potere decisionale agli interessati sul trattamento dei propri dati personali. 

CONSERVAZIONE E OBLIO - Google dovrà definire tempi certi di conservazione dei dati sulla base delle norme del Codice privacy, sia per quelli mantenuti sui sistemi cosiddetti 'attivi', sia per quelli archiviati su sistemi di 'back up'. Per quanto riguarda la cancellazione di dati personali, il Garante ha imposto a Google che richieste provenienti dagli utenti che dispongono di un account (e sono quindi facilmente identificabili) siano soddisfatte al massimo entro due mesi se i dati sono conservati sui sistemi 'attivi' ed entro sei mesi se i dati sono archiviati sui sistemi di back up. Per quanto riguarda, invece, le richieste di cancellazione che interessano l'utilizzo del motore di ricerca, ha ritenuto opportuno attendere gli sviluppi applicativi della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sul diritto all'oblio.

"Abbiamo collaborato costantemente con il Garante nel corso di questa vicenda per spiegare le nostre privacy policy e come ci consentono di creare servizi più semplici ed efficaci e continueremo a collaborare in futuro. Analizzeremo il provvedimento del Garante attentamente per definire i prossimi passi". Così un portavoce di Google commenta in una nota il provvedimento varato dal Garante Privacy che detta alla società di Mountain View una serie di misure.