Venerdì 19 Aprile 2024

Grecia, Tsipras trionfa alle elezioni. Sfiorata la maggioranza assoluta. Accordo con destra anti-rigore

Svolta storica, la gioia di Syriza: "La speranza ha vinto". Tsipras: "Nessuna rottura con la Troika". Il premier uscente: "Abbiamo fatto sbagli, ma abbiamo evitato il peggio". Il leader di 'To Potami': "Pronti ad appoggio esterno"

Tsipras saluta i supporter di Syriza dopo la vittoria alle elezioni (Afp)

Tsipras saluta i supporter di Syriza dopo la vittoria alle elezioni (Afp)

Atene, 26 gennaio 2015 - Alexis Tsipras, alla guida del partito della sinistra radicale Syriza, ha stravinto le elezioni in Grecia ma non raggiunge la maggioranza assoluta (151 seggi). Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni ellenico, il suo partito conquista il 36,34% e 149 seggi (grazie al premio di governabilità di 50 seggi rispetto ai 71 del 2012, quando prese il 26,89%). Al secondo posto Nea Dimokratia del premier uscente Antonis Samaras col 27,81% e 76 seggi. Sette sono i partiti che entrano in Parlamento superando la soglia di sbarramento del 3%. Il partito filo-nazista Alba Dorata si posiziona al terzo posto nel paese con una percentuale del 6,28% e 17 seggi. Ottiene 17 seggi anche To Potami (centro-sinistra), il partito accreditato come uno dei possibili alleati di Syriza per la formazione del nuovo Governo, con il 6,04% dei consensi. Segue il Partito comunista di Grecia col 5,47% e 15 seggi. Appaiati infine con 13 seggi i Greci Indipendenti (4,75%) e il Pasok (4,68%). I cittadini greci che hanno partecipato alla consultazione sono stati 6.324.963 su 9.902.915 aventi diritto, facendo registrare un'astensione del 36,14%.

LE PRIME PAROLE DI TSIPRAS - "Oggi il popolo greco ha fatto storia". Sono le prime parole del leader di Syriza, Alexis Tsipras, parlando in piazza ad Atene verso le 22.30 (VIDEO) "Con il voto storico di oggi il popolo greco ha dato un ordine molto chiaro: la Grecia volta pagina, abbandona l'austerità, la catastrofe, lascia la paura dietro di se, lasca 5 anni di sofferenze e chiude circolo vizioso dell' austerità, annulla l'accordo di austerità con la Troika che è il passato". Tsipras ha aggiunto che "non ci sarà rottura con la Troika (Bce-Ue-Fmi che ha concesso un prestito di 240 miliardi di euro per salvare la Grecia, prima nel 2010 e poi nel 2012) ma neanche continueremo a farci sottomettere". E poi ha teso una mano all'Ue: "Troveremo una soluzione sostenibile" con i creditori per far fronte al debito. Per Tsipras, in attesa che illustri il suo piano, la priorità ora è "restituire dignità al popolo greco...e smentire le cassandre". Il leader di Syriza ha dedicato la vittoria alle elezioni "alle migliaia di ricercatori greci all'estero che non sono riusciti a venire Grecia per votare". "Dedichiamo loro questa vittoria e promettiamo che cercheremo di riacquistare il lavoro in Grecia e li faremo tornare tutti". "Oggi facciamo festa, questo popolo ha bisogno di festeggiare. Abbiamo diritto di festeggiare", ha concluso.

SCHEDA  - CHI E' ALEXIS TSIPRAS  di Giorgio Caccamo

 "VITTORIA STORICA" - "È una vittoria storica. È la vittoria del popolo che si è mobilitato contro l'austerità". Era stato uno dei primo commenti dei responsabili di Syriza al quartier generale di Tsipras. Quando il megaschermo allestito nel quartier generale del partito ha trasmesso le immagini televisive con i primi exit poll, i militanti presenti hanno urlato di gioia e il silenzio dell'attesa è stato infranto da applausi scroscianti. 

"La speranza ha vinto": è il nuovo slogan e la nuova immagine sul profilo ufficiale di Syriza su Twitter che prende il posto dello slogan della campagna elettorale 'Arriva la speranza'. 

I COMUNISTI DEL KKE - I comunisti del Kke, quinto partito greco, non credono alle promesse di rottura con la Troika di Alexis Tsipras. Anzi, superando a sinistra Syriza, i comunisti ellenici ritengono che un governo Tsipras continuerà le stesse politiche di austerità concordate con Bce-Ue-Fmi, della cui abrogazione ha fatto la sua ragion d'essere. Il leader del Kke, Dimitis Kutsoumbas, non crede che Tsipras manterrà le sue promesse, nonostante il popolo greco abbia creduto "alla speranza di migliorare la sua vita" votandolo. 

APPOGGIO DI 'TO POTAMI' - Il leader della formazione centrista e filo-Ue 'To Potami' (il fiume in greco), Stavros Theodorakis, ha annunciato di essere pronto a sostenere con un appoggio esterno il governo guidato Tsipras. "Potami è qui. Diremo sì alle proposte che condivideremo e ci opporremo quando la sicurezza del Paese sarà messa a rischio", ha chiarito l'ex giornalista, spiegando che intende "fare di tutto per scongiurare nuove elezioni", come accade nel 2012, quando si votò a maggio e poi a giugno".

SAMARAS RICONOSCE LA SCONFITTA - Il premier greco Antonis Samaras ha chiamato Tsipras per riconoscere la sua sconfitta e congratularsi per la vittoria di Syriza. "Abbiamo adottato delle misure molto difficili e abbiamo anche fatto degli sbagli ma abbiamo evitato il peggio", ha detto il premier greco uscente in una conferenza stampa. "Consegno un Paese senza debiti, sicuro per i cittadini, un Paese che piano piano sta uscendo dalla crisi e soprattutto un Paese che fa parte dell'Ue e dell'euro", ha detto Samaras. "Per il bene di questo Paese mi auguro che il nuovo governo conservi queste cose". Il premier conservatore uscente ha poi ringraziato i suoi sostenitori "per l'appoggio ricevuto in questa battaglia". "La decisione del popolo deve essere rispettata", ha detto Samaras ricordando di aver "preso nelle mani un Paese sull'orlo della catastrofe e di aver resistito, garantendo la dignità della Grecia e l'uscita dalla crisi". "D'ora in poi - ha concluso Samaras - Nea Dimokratia continuerà ad avere un ruolo determinante nella vita politica del Paese, un ruolo di stabilità e di garanzia". 

LE REAZIONI IN EUROPA

COSA SUCCEDE IN EUROPA - Il presidente della Bce Mario Draghi, della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Danald Tusk e dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem avranno una colazione di lavoro prima dell'Eurogruppo per discutere della Grecia post elezioni e della linea da tenere con il nuovo governo.