Martedì 23 Aprile 2024

La 3elle ammessa al concordato. Ma resta l’incognita creditori

Nasce la mini cooperativa 3elleN

Imola, un presidio degli operai della 3elle (foto Isolapress)

Imola, un presidio degli operai della 3elle (foto Isolapress)

Imola, 24 dicembre 2014 - Il primo scoglio è stato superato: 3elle è stata ammessa al concordato preventivo, evitando così l’immediato fallimento. La decisione del tribunale è arrivata ieri, nella tarda mattinata, alla storica coop di serramenti fondata nel 1908. Da ieri entra attivamente in campo il commissario nominato già a settembre – il commercialista Andrea Ferri che curò anche il fallimento di Sagis – ma l’attuale dirigenza della coop resterà in carica, salvo dimissioni, fino a naturale scadenza del mandato. «E’ una minima soddisfazione rispetto alla chiusura di una coop storica e alla perdita dei posti di lavoro (256) – commenta il presidente Tiziano Borghi –. Adesso abbiamo un minimo di certezza che la possibilità di mantenere a Imola un sito produttivo c’è».

La cautela è d’obbligo perché il percorso è lungo e non privo di insidie. Il prossimo passo, infatti, sarà l’apertura di aste competitive per vendere i beni di 3elle, come previsto dal piano concordatario presentato di cui «non conosco i numeri», precisa Borghi. Al tribunale, nei giorni scorsi, era già arrivata una proposta di affitto di ramo d’azienda finalizzata all’acquisto da parte di 5elle, la società di capitali che fa riferimento ad Asscooper costituita per l’operazione 3elle. 5elle, insieme a tutti i competitori che lo riterranno, parteciperà all’asta per rilevare l’attività di 3elle, dall’acquisto materiali, alla produzione fino alla vendita. L’obiettivo è di costituire una 3elle in formato ridotto, con un’ottantina di soci-dipendenti. Come? «Venerdì abbiamo costituito una nuova coop che si chiama 3elleN dove la ‘N’ sta per new – racconta Borghi –. Al momento ci sono nove soci, tra i quali io e faremo confluire nel capitale sociale la nostra mobilità», come prevede la legge Marcora. «5elle, invece, sperando che vinca l’asta, sarà socio sovventore di 3elleN – continua –. Esprimerà dei membri negli organismi di controllo, ma non avrà partecipazioni societarie». Attualmente presidete della 3elleN è stato indicato Roberto Neretti, vicepresidente è Suan Sangiorgi e Mauro Balladelli come terzo membro del consiglio d’amministrazione». Di far confluire i dipendenti 3elle nella nuova società, con tanto di ammortizzatori nel capitale sociale, se ne parlerà solo se 5elle sarà riuscita ad aggiudicarsi la gara. Al momento, quindi, continua la produzione nella ‘vecchia’ 3elle.

Pericolo scampato, quindi? Niente affatto. Ammesso che la gara vada a buon fine, resta lo scoglio creditori. L’ammissione al concordato in tribunale è l’esito della valutazione fatta sul piano presentato che, tra i vari punti, contempla anche alienazioni del patrimonio e percentuali di saldo dei creditori chirografari che si aggirerebbero sul 13 per cento. Una percentuale indubbiamente non alta che potrà essere accettata dai creditori, o meglio, da chi detiene il 50,01 per cento della massa creditizia, oppure respinta. Quando verrà convocata l’adunanza dei creditori, infatti, non varrà il principio di ‘una testa, un voto’ e in caso di voto negativo, a quel punto 3elle fallirà.

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