Doccia fredda 3elle. Si va al concordato preventivo

La proposta sarebbe già stata depositata in Tribunale

Il presidente di 3elle Tiziano Borghi (Isolapress)

Il presidente di 3elle Tiziano Borghi (Isolapress)

Imola, 25 settembre 2014 -«Con la creazione della newco stiamo facendo di tutto per scongiurare qualsiasi procedura concorsuale». Così dichiarava al Carlino il presidente di 3elle, Tiziano Borghi, solo lo scorso 5 agosto. Ma evidentemente qualcosa non è andato nei piani alla coop specializzata nella produzione di porte e infissi, tanto che venerdì scorso, davanti al notaio Federico Tassinari, è stata formalizzata la proposta di concordato preventivo. Proposta che sarebbe già stata depositata a inizio settimana in Tribunale. Il presidente Borghi, contattato, rinvia ogni commento a «quando ci sarà qualcosa di certo e comunque prima parlo con i soci».  

Soci che, appunto, sono stati chiamati a raccolta oggi, mentre i sindacati, che fin da subito avevano lamentato assenza di comunicazioni e confronto da parte dell’azienda, sono stati convocati solo per lunedì prossimo. Ossia a giochi fatti, come fu con Cesi finita in liquidazione coatta amministrativa all’ insaputa dei sindacati e formalmente anche della dirigenza che ha sempre negato l’esistenza di una procedura, cedendo solo di fronte alla visura sventolata sotto gli occhi da lavoratori e rappresentanti sindacali. La richiesta di concordato in continuità arriva come un fulmine a ciel sereno rispetto alle dichiarazioni pubbliche rilasciate dal presidente, ma in realtà era stata ampiamente ventilata da Borghi stesso e dai suoi consulenti nellassemblea dei soci di inizio agosto.

Fondata nel 1908, la coop dà lavoro oggi a 265 persone, delle quali 149 socie, ma la crisi dell’ edilizia ha messo in ginocchio l’azienda. Che fare allora? Due i passi che in questi mesi si sono registrati. Il primo, la creazione di una newco, chiamata 5elle, che dovrebbe fungere da centrale di acquisto e vendite dei materiali e delle produzioni finite. Pensata per 3elle, il presidente stesso di Legacoop Imola Domenico Olivieri non ha mai nascosto che si tratta di un ‘vestito’ adattabile anche ad altre realtà, come la Lavoranti in legno di Ferrara. Il secondo passo, però, è quello del piano industriale di 3elle perché i debiti ci sono e i creditori pure. Stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa, Borghi avrebbe scongiurato il ricorso a una procedura concorsuale mettendo in campo una serie di strategie, compresa la dismissione di immobili. 

Ma in un mese, per di più d’estate, poco si poteva fare. E allora avanti il piano bis – o l’unico vero piano mai esistito – che propone un concordato in continuità che garantisce l’operatività aziendale, ma che in cambio chiede a tutti i creditori di accettare pagamenti in percentuali ridotte rispetto ai crediti vantati. La quota proposta per i pagamenti dovrà essere sottoposta a tutta la massa di creditori esistente e accettata a maggioranza, diversamente vanno percorse altre strade compresa quella del fallimento. Il piano industriale, però, non dovrà contenere indicazioni solo sulle quote di saldo dei creditori, ma anche i numeri che più fan male: i tagli al personale. Nella 3elle post ristrutturazione pare ci sia posto solo per 90-95 persone: 75-80 di personale produttivo, il resto amministrativo. Nella 5 elle invece potrebbero essere ricollocati 15-20 dipendenti.