L'accoglienza che fa male

Imola, 26 luglio 2015 - No, stavolta non si può essere d’accordo. L’assessorato all’Immigrazione ha fatto sapere di avere organizzato corsi di nuoto, tornei di calcetto e lezioni di karate per i richiedenti asilo della Pascola. Il tutto grazie alla collaborazione delle associazioni sportive, perché «lo sport riduce le differenze, accorcia le distanze e unisce le culture». E perché Imola è «da sempre città accogliente». Ma è questa l’accoglienza che fa bene? È innegabile che la questione profughi divida il Paese. E allora perché metterli ancora nella condizione di essere facili bersagli di critiche, malcontenti e strumentalizzazioni?

Succederà, lo sappiamo tutti, perché non sono tanti gli imolesi che oggi possono permettersi il ‘lusso’ di seguire lezioni di nuoto, karate e tornei di calcetto. Poco tempo fa abbiamo raccontato della raccolta fondi organizzata dai genitori di una scuola perché tutti i bambini riuscissero a trovare i soldi per la gita alla cartiera di Fabriano. Questi sono i tempi, questa è la realtà, dove senza il lavoro il futuro non l’hai più. Poi c’è anche lo sport. E c’è un’attività che avremmo voluto vedere in elenco, ma non compare: le lezioni di cricket. Quelle che i bengalesi della Pascola, proprio in un’ottica di avvicinamento tra culture, potrebbero impartire agli imolesi. Li abbiamo visti giocare. E sono bravissimi.