Le Acque sono al capolinea. "A fine mese società in liquidazione"

Il gestore: «Aspettavo il Comune per un confronto, ma tutto tace»

Discoteca acque minerali (Isolapress)

Discoteca acque minerali (Isolapress)

Imola, 11 febbraio 2015 - «Ho mandato email, sms e fatto telefonate. Non ho ricevuto nulla in risposta. Stasera (ieri, ndr) lascerò libero lo staff commerciale ed entro il 28 febbraio metterò in liquidazione la società». Fine corsa – salvo colpi di scena dell’ultima ora – per la V&L, la società di Valentino Boschi costituita nel 2010 per gestire il Parco delle Acque minerali. Ieri scadeva (l’ennesimo) ultimatum che Boschi aveva dato al Comune per tentare di risolvere insieme il ‘lodo rumore’ della discoteca che, il 26 settembre era sfociato nella sospensione dell’autorizzazione del locale notturno. Un locale che, di fatto, oltre a essere attivo dagli anni Cinquanta e a rappresentare l’unica discoteca estiva del circondario, era anche l’unica fonte di reddito della società.

«Stasera (ieri, ndr) ho l’incontro con lo staff commerciale delle Acque, i ragazzi che avrei ingaggiato per la stagione estiva – racconta Boschi –. E’ questo il periodo in cui i gestori chiudono i contratti e se vuoi avere il personale più qualificato devi adeguarti nei tempi. Non mi sento di tenerli in ballo oltre e, non avendo ricevuto alcuna risposta dal Comune, dirò loro che sono liberi di accettare altre offerte di lavoro. Entro il 28, invece, prima che inizi il nuovo anno fiscale, liquiderò la società».

Il problema risale all’estate scorsa quando un’unica rilevazione eseguita da Arpa ad agosto registra sforamenti nei livelli differenziali del rumore. Nel mirino non finisce quindi la rumorosità complessiva del locale che, di solito, porta alla chiusura di esercizi come le discoteche, ma la differenza tra la rumorosità a riposo del parco e quella prodotta dal pubblico esercizio. Sulla base di quell’unica rilevazione il Comune aveva avviato il procedimento, sfociato nella sospensione della licenza a settembre.

Per riaprire la discoteca dovrebbe diventare oggetto di lavori – ancora da determinarsi – eseguiti e con documentazione presentata in municipio almeno 60 giorni prima dell’avvio della nuova stagione che, indicativamente, era l’1 maggio. Dopo le polemiche esplose alla chiusura delle Acque, il Comune aveva aperto un percorso di confronto con il gestore (che nel frattempo ha fatto ricorso al Tar), di fatto non approdato a nulla.

«Mi aspettavo almeno un cenno e se il Comune sta lavorando a qualcosa, io non lo so – dice Boschi –. Non ho ricevuto nemmeno suggerimenti tecnici su cosa dovrei installare per ridurre i differenziali. Ho speso cinque anni in questo progetto che considero fallito dal punto di vista imprenditoriale. Non per mia volontà è stato ridotto l’intero progetto alla sola discoteca, quando invece avrei voluto installare giochi per bambini, mettere il cinema al Castellaccio e tanto altro. Dispiace solo che, tra quattro o cinque anni, se dovessi avere ragione al Tar pagherei comunque come cittadino e come comunità le spese di causa».