Le cooperative vanno in altalena, ma si scorge la fine del tunnel

Dati del 2014 dell’Alleanza: cala il fatturato però cresce l’export

 Bettini   e Olivieri  Rita Linzarini

Bettini e Olivieri Rita Linzarini

Imola, 31 luglio 2015 - «LUCI E OMBRE». Luci perché «si intravedono segnali importanti sull’allentamento della crisi e sulla presenza di un governo più stabile». Ombre in quanto «il debito italiano continua a salire». E’ la disamina di Domenico Olivieri, presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane di Imola, nel presentare i dati 2014 del movimento cooperativo locale, con uno sguardo rivolto al futuro. Leggendo i numeri del rapporto dello scorso anno, relativo agli andamenti economici conseguiti dall’insieme delle coop, si rileva che dal 2010, quando il numero delle cooperative attive sul territorio era 120, a fine 2014 sono diventate 109, dato che non tiene conto di Cesi ma dove compare già la nuova 3elleN. Questa flessione trascina con sè un calo dell’11,13% del numero di addetti fissi (variazione dal 2013 al 2014) che in valore assoluto si traduce in 600 unità. Saldo negativo ascrivibile alle situazioni di crisi aziendali e di esuberi già dichiarati che, insieme, pesano per oltre 800 unità. Si registra, invece, un aumento consistente (+24,26%) del ricorso ad altre forme contrattuali.

IL CAPITOLO fatturato è stato sostenuto all’interno delle cooperative con una forte propensione all’export, ma penalizzato se rivolto al mercato interno, soprattutto a beni durevoli o legati a prodotti con bassa specializzazione. Così, il fatturato 2014 si attesta a 2,17 miliardi di euro, con un decremento del 6,38%, pari a 148 milioni rispetto al 2013. Il dato è fortemente condizionato dall’andamento del settore dell’edilizia e delle costruzioni. E’ stabile, invece, il fatturato dei servizi sociali e positivo il contributo del settore agricolo. In controtendenza il valore dell’export, pari a 1,06 miliardi di euro nel 2014, contro 1,05 miliardi nel 2013. Ciò significa che c’è stato un incremento di 14 milioni di euro. Rispetto agli investimenti effettuati, «si può osservare come siano in linea con l’anno precedente – precisa Olivieri -. Quasi 41,6 milioni di euro nel 2014, poco meno di 43 nel 2013», contrazione che si verifica prevalentemente rispetto agli investimenti immobiliari più che in attrezzature e macchinari.

INFINE, il risultato netto d’esercizio. L’Alleanza delle cooperative ricorda come nel 2013 il risultato aggregato fosse negativo di 34,35 milioni di euro, ma si tratta di un dato fortemente influenzato dalla crisi di alcune grandi realtà oggi in liquidazione coatta amministrativa o in concordato. Olivieri fa dunque una riflessione sul settore dell’edilizia: «C’è un intero mondo di attività che è scomparso e si tratta di tutta la filiera delle costruzioni». E registra due problemi: «Da una parte le gare al massimo ribasso, dall’altra la tendenza delle banche a stare lontane da tutto ciò che è edilizia».