Ladri ’seriali’ di alluminio, quattro arresti

Si tratta di un italiano, che faceva da basista in una fonderia, e tre rumeni. I furti avvenivano di sabato mattina all’alba

L’alluminio rubato a Imola

L’alluminio rubato a Imola

Imola (Bologna), 20 maggio 2015 - I carabinieri di Imola hanno arrestato un 59enne imolese e tre cittadini rumeni per furto aggravato in concorso. Le indagini dei Carabinieri prendevano le mosse dai numerosi ammanchi di alluminio denunciati dal responsabile dell’azienda “Fonderie Alluminio Tazzari” di Imola, ed in particolare dalla “scomparsa”, diluita nel corso di diversi mesi di un quantitativo cospicuo di residui di colate di alluminio, del valore di oltre due euro al chilogrammo. Alcuni furti, in particolare quelli avvenutiti durante la prima mattinata di sabato 2 e 9 maggio, erano già stati rilevati da una ditta di investigazione privata chiamata dalle Fonderie.

E i malviventi avevano pensato di replicare anche sabato 16 maggio, quando però hanno trovato ad aspettarli neò capannone dell’azienda in via Massarenti, proprio i carabinieri.

Qualche minuto prima delle sei era arrivato l’impiegato, e poco dopo una Ford condotta da un 26enne rumeno, che scrutava attentamente i veicoli parcheggiati in zona, per poi recarsi nella via Massarenti. Poco dopo sopraggiungeva un furgone cassonato, che entrava nel capannone poco prima aperto dal 59enne imolese per uscirne verso le 6.15. Un piccolo corteo formato dalla ford e dal furgoncino veniva però fermato e controllato dai carabinieri. Oltre il 26enne alla guida dell’auto, un pregiudicato rumeno residente a Massa Lombarda, gli uomini dell’Arma hanno identificato a bordo del camion due connazionali, di cui uno 40enne pregiudicato residente a Bagnacavallo e l’altro 24enne senza fissa dimora ed incensurato.

All’interno del camion hanno trovato 4 cassoni con 1.000 kg. di alluminio cadauno per un valore complessivo di oltre 8.000,00 euro, ognuno dei quali accuratamente avvolti nel cellophane.

Nel frattempo, all’interno del capannone, l’operaio italiano dichiarava falsamente che l’alluminio, rinvenuto nel cassone del camion, doveva essere trasportato all’altra sede di Imola.

Le successive perquisizioni consentivano di rinvenire e sequestrare due pistole scacciacani con relativo munizioni a carico dell’operaio e la somma contante di 2600 euro, rinvenuta nella disponibilità dei tre rumeni, sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività delittuosa.

Da una ulteriore perquisizione compiuta all’interno di un capannone ubicato a Godo di Ravenna, venivano rinvenuti alcuni residui di lavorazione di alluminio e dieci bancali gabbie in metallo identiche a quelle trovate nel camion durante la mattinata, sequestrate ed affidati in custodia giudiziale al proprietario del capannone per la successiva restituzione.

I quattro sono stati denunciati in stato di arresto e giudicati nella mattinata di lunedì 18 dinanzi al Giudice Monocratico di Bologna, che disponeva la custodia in carcere per il solo 26enne rumeno, il regime degli arresti domiciliari per il 59enne imolese e il 40enne rumeno e la misura del divieto di dimora nella provincia di Bologna per il 24enne rumeno.