Alluvione, dodici famiglie isolate: al lavoro per costruire una strada in un giorno

Fiume esondato: situazione critica a Macerato. Trattori e volontari all'opera VIDEO: l'allagamento visto dall'elicottero

Imola, il sopralluogo dei tecnici della Protezione civile il giorno dopo l'alluvione (Isolapress)

Imola, il sopralluogo dei tecnici della Protezione civile il giorno dopo l'alluvione (Isolapress)

Imola, 22 settembre 2014Il giorno dopo la grande piena, le amministrazioni comunali della Vallata sono impegnate allo spasimo per rimettere a posto i cocci di un territorio ferito dalla forza del Santerno. Sopralluogo dopo sopralluogo, la situazione più grave sembra essere rimasta quella delle famiglie semi-isolate di via Macerato: il ponte della Pila è stato infatti reso impraticabile dalla furia delle acque, e contro i suoi piloni si sono appoggiati quintali di tronchi sradicati e il vecchio ponte Bailey che sorgeva tranquillo poco più a monte. Sono dodici le famiglie di Macerato che attendono di scoprire – magari già stamattina – se i lavori messi in atto da personale comunale, volontari (in campo anche quelli dell’Enduro Motor Valley) e addetti specializzati sono stati sufficienti per rendere praticabile la stradina alternativa che colleghi l’area isolata alla Maddalena e aggiri il ponte fuori uso.

«Già oggi (ieri per chi legge, ndr) – spiega il sindaco di Casalfiumanese, Gisella Rivola – abbiamo cominciato a far arrivare ghiaia per trasformare la cavedagna in una strada. Si tratta di ricavare anche piazzole per consentire ai veicoli di ‘darsi il passo’. Gli agricoltori della zona stanno dando tutti una mano. In totale, le persone coinvolte sono trentadue, tra le quali ci sono 4-5 anziani e una decina di bambini che domani (cioè oggi, ndr) devono andare a scuola. Il problema è dato anche dalla lunghezza della strada da rifare: un chilometro, e questo incide sui tempi e sui costi». Impossibile dire quale sia lo stato di salute del ponte della Pila: è sicuramente precario, con la base della massicciata sulla sponda erosa dalla forza delle acque.

Le acque: «Ho visto il Santerno passare tre metri sopra il ponte – ricorda la sindaco casalese – Ho visto passare un frigorifero, tavolini, i bomboloni del gpl, balle di paglia... Mi hanno detto che è stata la piena secolare». Chissà. Secolare o meno, anche a Fontanelice si fa la conta dei danni e dei problemi. Ci sono stati danni sul Lungofiume: devastato lo Chalet Bagno del Sole. Il sindaco Athos Ponti spiega che «domattina (oggi per chi legge, ndr) – cominceremo a far portare via i tronchi ammassati sul ponte. Abbiamo anche un altro problema: a Macerato c’è un allevamento di tacchini, con sedicimila animali. La strada di collegamento ora non può reggere carichi pesanti, ma sappiamo che per qualche giorno l’allevamento può lavorare con le scorte. Poi vedremo»