Case di riposo, l’allarme di Cgil e Uil: "Pasti razionati e pochi cambi"

I sindacati: «Ripetute segnalazioni. La situazione è inaccettabile. Le istituzioni devono intervenire»

Assistenza agli anziani non autosufficienti

Assistenza agli anziani non autosufficienti

Imola, 22 aprile 2016 – Colazione razionata, pietanze liquide allungate e pannoloni cambiati di rado. È un vero e proprio grido d’allarme quello che arriva da Cgil e Uil in relazione alla situazione di alcune case di riposo imolesi. Nel loro report, i due sindacati parlano di «diverse segnalazioni» da parte dei parenti di utenti delle strutture protette del circondario, «che hanno trovato conferma sia attraverso i dipendenti che in un recente confronto con i gestori» in appalto.

«Riteniamo che quanto ci è stato segnalato sia gravissimo – attaccano Cgil e Uil – e meriti sicuramente un ulteriore accertamento da parte delle istituzioni locali». La lista di disservizi presentata dai rappresentati della funzione pubblica e dei pensionati non lascia indifferenti. «Siamo venuti a conoscenza, ad esempio, di strutture in cui la colazione agli utenti è limitata a 150 ml di latte e 7 biscotti a persona, un razionamento inaccettabile sia dal punto di vista sociale che morale», spiegano i sindacati. E ancora: «Le pietanze liquide, a seconda delle necessità, subiscono un ulteriore trattamento di allungamento attraverso aggiunta di pura acqua – raccontano Cgil e Uil –. Ci risulta anche che vengano utilizzati pannoloni di scarsa qualità e cambiati con scarsa frequenza».

Tutto ciò «è inammissibile – proseguono i sindacati –, tanto più se consideriamo i costi complessivi per questi servizi e i cospicui contributi dei Comuni del circondario dovrebbero garantire una eccellenza nella qualità del servizio erogato». Situazioni del genere creano, secondo Cgil e Uil, «due vittime: gli utenti ed il personale stesso, costretto a malincuore all’applicazione delle direttive aziendali restrittive che comportano, ad esempio, ‘alzate’ dell’ospite in orari assurdi, anche notturni». Ulteriori segnalazioni («Puntualmente da noi verificate», assicurano i due sindacati) «riferiscono che nell’ambito di queste restrizioni sia stato diminuito drasticamente il numero dei bagni programmati per l’igiene personale, oltre al rischio delle piaghe da decubito dovute ad una scarsa movimentazione». Questo, rincarano Cgil e Uil, «non è accettabile», visto che «da mesi tali segnalazioni si susseguono e oggi hanno trovato conferme».

Nonostante «le nostre continue sollecitazioni in merito alle verifiche ed ai controlli sulle strutture accreditate – concludono i sindacati –, non abbiamo ricevuto riscontro dalle istituzioni e l’avvio dei Comitati consultivi misti continua a giacere in un cassetto. Sollecitiamo pertanto un incontro urgente alle istituzioni preposte per chiarire la grave situazione denunciata nelle case di riposo del territorio».