Basket, l'Andrea Costa riparte: "Nuovo legame con Imola"

Il club presenta in Comune il pool di sponsor

Imola, la presentazione delle maglie dell'Andrea Costa (foto Isolapress)

Imola, la presentazione delle maglie dell'Andrea Costa (foto Isolapress)

Imola, 28 settembre 2014 - «La scorsa stagione? Pensando ai fatti di questi giorni, direi che è stata un’alluvione», considera Zappi. «Ma speriamo di vedere presto più luce possibile», risponde coach Giampiero Ticchi, mentre quattro giocatori biancorossi chiacchierano in gruppo. Si respirava ottimismo, ieri in Comune, durante la presentazione delle nuove maglie dell’Andrea Costa. Ma non è solo una questione di stoffa. La vera novità è in quel nuovo logo che porta il nome della città di Imola. A raccontare il Pool di Maglia («l’unico esempio al momento presente in Italia») è l’amministratore Gian Piero Domenicali, seduto affianco al sindaco Daniele Manca e all’assessore allo Sport Davide Tronconi.

«Questa per noi non è solo la presentazione di una divisa – esordisce–, ma la realizzazione di un obiettivo: radunare la società intorno a un nome». Tutto è partito nel momento della crisi più nera. «Lo scorso luglio eravamo in condizioni pietose – continua Domenicali –. Avevamo perso il legame con la città e volevamo tornare a essere qualcosa per Imola». E così, dopo la crisi del settimo anno dall’Aget («che oggi ringrazio») l’obiettivo del club è stato quello del «pool di sponsor di maglia. Al momento sono otto, ma speriamo già la prossima settimana di concludere con il nono. Alcune sono aziende del territorio, altre sono esterne». Economicamente parlando, la società è rientrata del 50 per cento rispetto alla mancanza di uno sponsor principale, («anche se ancora manca tutto il mese di ottobre»), ma quello che conta ora è definire «un’identità – prosegue Domenicali–. Da quest’anno ci chiamiamo Imola. Secondo aspetto, iniziare un processo di aggregazione: in questo momento di crisi le società invece che calare aumentano. L’aggregazione, però, consentirebbe di razionalizzare risorse. Per il resto, come ho detto ai ragazzi, ora tocca a loro: non possiamo più offrire prestazioni come quelle dell’anno scorso».

Sulla voglia di «tornare a divertirsi al PalaRuggi» è intervenuto anche il sindaco Daniele Manca, che ha ricordato l’importanza per il club «di mantenere un fair play finanziario ed equilibrio fra pubblico e privato, facendo le cose che si possono fare». In questo senso, partire da un gradino più basso non è del tutto negativo. «Lungo la via Emilia non ci sono club che non abbiano avuto cadute – prosegue Manca–. Ripartire da più in basso può essere positivo per fare aggregazione e creare sinergie con gli altri club, anche negli utilizzi degli impianti sportivi».