Blitz dei 5 stelle in discarica: "Vogliamo risposte"

Nel mirino gestione e numeri del sito

Esponenti del Movimento 5 Stelle si accalcano ai cancelli della discarica di Hera in via Pediano: non è stato loro concesso di entrare ad ispezionare il sito per prelevare, tra l’altro, campioni di percolato

Esponenti del Movimento 5 Stelle si accalcano ai cancelli della discarica di Hera in via Pediano: non è stato loro concesso di entrare ad ispezionare il sito per prelevare, tra l’altro, campioni di percolato

Imola, 17 novembre 2014 - L’ispezione in discarica era già stata negata nei giorni scorsi da Hera, ma i grillini non si sono dati per vinti. E ieri mattina alle 9 si sono ritrovati a Imola in via Pediano. Con loro, un’ottantina di cittadini. Mezz’ora dopo, le deputate Mara Mucci e Federica Daga e i senatori Paola Taverna e Carlo Martelli hanno tentato di varcare i cancelli dell’impianto. Ma invano. «I parlamentari sono riusciti a superare la prima sbarra – racconta la consigliera imolese Claudia Resta –, arrivando al cancello della discarica. A quel punto, l’addetto non ha voluto chiamare i diretti responsabili». Fine del blitz. Ma non degli interrogativi dei Cinque stelle.

Un passo indietro. Il 6 novembre scorso, i parlamentari avevano chiesto a Hera di accedere ieri mattina, insieme con i cittadini, in discarica, prelevare campioni di percolato, constatare il corretto funzionamento dell’impianto a biogas per la produzione di energia elettrica, verificare il lavoro per il raddoppio della linea energetica e prendere visione del registro degli automezzi. L’11 novembre Hera ha risposto respingendo le richieste. Da alcuni passaggi dell’e-mail della partecipata, pubblicati in rete dal Movimento, si legge che «il 16 novembre è festivo e non vi è attività in discarica. La visita potrebbe aver luogo sabato 15 o domenica 29 novembre. Per l’attività di informazione alla cittadinanza all’esterno della discarica, si ricorda che in via Pediano c’è un traffico sostenuto di veicoli». (Ma il M5s si chiede: «Anche di domenica?»). E ancora: «Ragioni tecnico-sanitarie e di necessaria garanzia di sicurezza rendono non praticabile il prelievo di percolato da parte dei visitatori, così come la presa di visione dei registri degli automezzi, nonché la constatazione del corretto funzionamento dell’impianto a biogas e la verifica dei lavori per il raddoppio della linea energetica».

Tuttavia, grillini ieri sono andati comunque. «Ci dicono che qui vengono smaltiti i rifiuti dei soli 23 Comuni del territorio – continua Resta –, ma in realtà arrivano camion da tutta Italia. Cosa ci mettono in discarica?». E sospettano che vengano smaltiti rifiuti di dubbia provenienza, da altre parti d’Italia. «Sappiamo che vogliono fare una seconda discarica di dimensioni maggiori di quella che c’è adesso e forse sarà la più grande in Regione». La senatrice Taverna, invece, sottolinea che in Parlamento «c’è una commissione che si chiama eco-mafie, per cui si sa che dietro il traffico dei rifiuti ci sono le mafie, senza pensare poi che i tumori aumentano nelle zone vicine a discariche e inceneritori». Insomma, sembra proprio prospettarsi un seguito.