Mercoledì 24 Aprile 2024

Rubata una bomba da mortaio, la Procura apre un’inchiesta

Il residuato era riemerso dopo la piena del Santerno a Fontanelice

Genieri al lavoro (foto d'archivio)

Genieri al lavoro (foto d'archivio)

Fontanelice (Bologna), 1 febbraio 2015 - QUANDO sono arrivati tutti sul posto, il 15 gennaio, in pochi minuti la sorpresa ha preso il posto della tensione per il programmato intervento di disinnesco. La bomba era sparita. Qualcuno l’aveva rubata. E così gli artificieri del Genio ferrovieri di Castel Maggiore, i carabinieri, il 118, la protezione civile, i tecnici del Comune e tutti gli altri hanno lasciato sconsolati Fontanelice per tornare alla base.

Sulla vicenda ora indaga il pm Morena Plazzi, che ha aperto un’inchiesta contro ignoti per furto aggravato e detenzione e porto di materiale esplosivo. Il pm valuterà anche la tempistica dell’intervento. «Il furto è un gesto pericolosissimo per se stessi e per gli altri, oltre che stupido – dice il procuratore aggiunto Valter Giovannini – perché questi oggetti resi inerti si possono acquistare a poco prezzo nei mercati specializzati».

TUTTO inizia il 27 dicembre, quando nei campi di Fontanelice viene trovata una bomba da mortaio da 2 pollici inglese, lunga 30 centimetri per circa mezzo chilo di peso, riportata in superficie dopo l’esondazione del Santerno. E’ abbastanza frequente che lungo la Linea Gotica siano ritrovati ordigni inesplosi della Seconda Guerra mondiale. I carabinieri delimitano l’area a vigilano sulla zona con passaggi periodici nei giorni seguenti. Dopodiché inizia la procedura che, spiega l’addetto stampa del Genio ferrovieri, prevede la segnalazione alla Prefettura, che deve coordinare le forze e gli enti interessati. Oltre agli artificieri, il Comune (per eventuali evacuazioni), i soccorsi, la protezione civile e i carabinieri. E’ chiaro che più un intervento è urgente meno giorni passano per la bonifica. In questo caso, essendo l’ordigno di modeste dimensioni e in aperta campagna, non era urgente. Di solito passano alcune settimane.

La data per l’intervento viene fissata per il 15 gennaio, ma quel giorno la bomba non c’è più. Un contadino che lavora nei campi lì vicino assicura che fino a due giorni prima c’era ancora. Il ladro probabilmente è un appassionato di ordigni bellici, oggetti molto ambiti dai collezionisti del settore.