Si dimette il primario di Oculistica. Voci di fusione con Bologna

Paolo Bonci lascia. L’assessore regionale Venturi: "Non è un discorso di sovranità territoriale"

Paolo Bonci, a lungo primario di Oculistica a Imola

Paolo Bonci, a lungo primario di Oculistica a Imola

Imola (Bologna), 24 giugno 2016–Si addensano le nubi sul futuro della sanità imolese. Paolo Bonci, primario di Oculistica, ha annunciato le proprie dimissioni dall’Ausl. Un addio, quello di uno dei tanti professionisti in forza al Santa Maria della Scaletta (anche se l’equipe dell’unità operativa in questione ha il quartier generale a Castel San Pietro), che rischia di spalancare ancora di più le porte a Bologna. La guida del primariato potrebbe infatti essere affidata molto presto a un medico del capoluogo emiliano. Si parla, in questo senso, di Emilio Campos, direttore dell’Oftalmologia del policlinico Sant’Orsola-Malpighi.

Non si conoscono ancora le cause che hanno portato alle dimissioni di Bonci, effettive a partire da luglio ma nell’aria ormai da qualche giorno. Ci sono voci insistenti di contrasti con i vertici aziendali divenuti a quanto pare, negli ultimi tempi, insanabili. Dissidi che avrebbero portato appunto all’addio del primario, ormai prossimo alla pensione.

Ciò che conta è la situazione di estrema precarietà nella quale rischia di trovarsi adesso l’Ausl, di fronte all’avanzata sempre più pressante del capoluogo. «Non vedo Imola fare il gregario di Bologna», ha detto solo pochi giorni fa, in riferimento alle nascenti reti cliniche, l’assessore alla Sanità, Roberto Visani. Eppure, dopo la creazione del laboratorio analisi unico metropolitano, i timori dei pazienti e dei lavoratori crescono: nonostante le rassicurazioni si rischia, in buona sostanza, di perdere l’autonomia dell’Ausl pezzo dopo pezzo.

Tra l’altro, proprio ieri l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, ha fatto il quadro dei bilanci delle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna. E quella imolese è l’unica che nella tabella di viale Aldo Moro presenta uno zero tondo come risultato d’esercizio. «Si vede che sono stati più bravi a pareggiare bene i conti», ha scherzato Venturi. Ma la fusione con Bologna è una strada che verrà percorsa? «È un tema di cui si dovrà ragionare – ha risposto l’assessore – sono molto d’accordo col sindaco Daniele Manca, quando dice che intanto occorre unificare le conferenze sanitarie e i percorsi clinici. Poi, quando avremo una programmazione unica, allora tanti ragionamenti verranno percepiti. Non è un discorso di sovranità territoriale».