Se il calcio non è lavoro

Alcuni giocatori del Sesto Imolese hanno disertato la trasferta contro l'Anzolavino, che non ha voluto spostare il match, per non perdere un pomeriggio di lavoro: subiranno un tre a zero a tavolino

Un'immagine di repertorio di una partita del Sesto Imolese (Foto Isolapress)

Un'immagine di repertorio di una partita del Sesto Imolese (Foto Isolapress)

Sesto Imolese (Imola), 2 aprile 2015 - Avere un lavoro, magari anche ‘fisso’, in tempi duri come questi, sembra quasi un privilegio. Tra i ‘fortunati’ ci sono anche alcuni giocatori del Sesto Imolese che, nel pomeriggio di ieri, avrebbero dovuto giocare in trasferta una partita di calcio (Prima Categoria, girone E) contro i rivali dell’Anzolavino. Ma ciò avrebbe significato perdere un pomeriggio di lavoro e, ovviamente, chiedere un permesso. Cosa che, soprattutto chi è precario, non fa mai così a cuor leggero.

Fatto sta che molti ragazzi hanno ovviamente scelto il lavoro, con un pizzico di amaro in bocca perché, rinunciando a giocare, subiranno un tre a zero a tavolino. D’altronde gli avversari dell’Anzolavino (privi dell’impianto di illuminazione nel loro stadio e in lotta per i playoff) non ne hanno proprio voluto sapere di rinviare la partita in serata, nonostante gli imolesi si fossero proposti di pagare le spese per giocare in un campo alternativo che fosse dotato di riflettori. Il Sesto Imolese, per fortuna, in classifica, naviga in acque abbastanza tranquille e saprà, da qui alla fine del campionato, regalarsi altre vittorie. Ieri, intanto, ha vinto il lavoro.