Case di riposo, altro attacco di Cgil e Uil: "Poco personale in via Venturini"

Appello dei sindacati al Circondario. Ma Seacoop: "I numeri sono rispettati"

Anziani ospiti di una casa di riposo (foto d’archivio)

Anziani ospiti di una casa di riposo (foto d’archivio)

Imola, 29 aprile 2016–Cgil e Uil tornano a puntare il dito contro la situazione delle case di riposo imolesi. Dopo aver esposto, la scorsa settimana, il «generale abbassamento degli indici qualitativi» delle strutture (precisando però come le loro segnalazioni si riferissero ad «alcune residenze, non tutte e non quelle gestite direttamente dall’Asp»), oggi i due sindacati denunciano la «mancanza di personale in grado di coprire i turni rispettando la sicurezza degli operatori e degli utenti».

Il riferimento, anche se a quanto pare si tratterebbe solo dell’«ultimo caso di una lunga serie», è a quanto accaduto mercoledì sera nella casa di riposo di via Venturini, gestita da Seacoop, nella quale in questo momento sono ospitati 143 anziani. «L’operatore in turno della cooperativa ci ha dovuto chiamare dicendoci che si trovava da solo a operare nei nuclei di sua pertinenza, senza avere (come prevede la legge 626 sulla sicurezza e pure l’organizzazione del lavoro di quella struttura) alcun collega come supporto – fanno sapere Cgil e Uil –. Di fronte a tale situazione abbiamo provveduto ad avvisare le forze dell’ordine».

Ma tale episodio («Solo l’ultimo di tanti altri identici», ribadiscono i sindacati) evidenzia secondo Cgil e Uil «una situazione particolarmente grave sia per le implicazioni di legge sulla sicurezza dei lavoratori, sia per le questioni più generali relative alla organizzazione del lavoro di queste strutture – proseguono i sindacati –. E, non di meno, sulla qualità del servizio offerto agli anziani e alle loro famiglie». Per questi motivi, anche sulla scorta di quanto segnalato nei giorni scorsi, Cgil e Uil hanno richiesto «con estrema urgenza» un incontro con il Circondario «al fine di chiarire e speriamo risolvere tutte le problematiche in essere, oltre a verificare, come era già previsto per altro, l’intero processo di accreditamento».

Nel frattempo, limitatamente all’episodio di mercoledì, arriva però la replica di Seacoop. «Nel turno serale ci sono sei operatori, di cui un infermiere – spiega la presidente Roberta Tattini –. Gli ospiti sono 143 e il rapporto dovrebbe essere, secondo la normativa, di 30 a uno. Siamo in linea con quanto ci viene richiesto. Il dipendente rimasto da solo nel suo nucleo di pertinenza? Noi ragioniamo in termini globali: la struttura, anche se divisa su due piani, è un insieme unico. E la presenza del personale non è in discussione».