"Crac Cesi, adesso chi rischia di più è chi ha comprato la casa"

Il professor Ricci Albergotti spiega cosa comporta la liquidazione di Cristina Degliesposti

Imola (Bologna), i lavoratori della Cesi (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), i lavoratori della Cesi (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 12 luglio 2014 - Cosa ne sarà del capitale sociale dei soci-lavoratori di Cesi? E che fine faranno i preliminari di vendita già sottoscritti dai compratori - soprattutto giovani coppie e famiglie – che non hanno ancora rogitato l’acquisto della loro casa? Interrogativi che si affastellano nella mente di centinaia di persone, ora che il colosso edile imolese è stato posto il liquidazione coatta amministrativa e che abbiamo posto a Gianfranco Ricci Albergotti, avvocato e ordinario di Diritto fallimentare all’Università di Bologna. 

Professore, prima di tutto cos’è la liquidazione coatta amministrativa? "È un tipo di procedura particolare prevista dalla legge fallimentare, ma che concerne solo enti a carattere pubblicistico come le banche, le compagnie di assicurazione e le cooperative. Se c’è una procedura di liquidazione, anche in futuro non potrà essere dichiarato il fallimento".

Cosa può accadere nell’udienza prefallimentare di lunedì?  "Nella peggiore delle ipotesi, che venga accertata l’insolvenza. Solo un giudice può farlo. La liquidazione coatta amministrativa non è disposta da un tribunale, ma è una procedura regolata in parte dall’autorità amministrativa come un ente di controllo che ravvisa la necessità di messa in liquidazione. Non sempre si va in liquidazione perché si è insolventi".

Quali effetti avrebbe la certificazione dell’insolvenza da parte del giudice? "L’insolvenza allarga ‘solo’ lo spettro delle conseguenze, che diventa simile in tutto e per tutto a un fallimento".

Che fine farà il capitale sociale, stimato in 9 milioni di euro?  "Bisogna vedere l’entità del patrimonio sociale e dei crediti della coop. I soci-lavoratori devono assoggettare il loro patrimonio investito alla procedura concorsuale e insinuarsi nel fallimento. Così pure per il prestito sociale".

Come funziona l’ordine di pagamento in un fallimento?  "Prima si liquidano le spese della procedura, ossia il costo del liquidatore, dei custodi, dei tecnici e periti, degli avvocati. Poi si procede al pagamento delle imposte, quindi Agenzia delle entrate, Inps, Inail e via dicendo. Seguono i creditori privilegiati nei quali sono compresi i lavoratori ma solo con gli stipendi e i tfr, e chi ha diritto di prelazione, spesso le banche. Infine, ci sono i chirografari, come i fornitori non assistiti da diritto di prelazione". 

La coop può continuare a funzionare? "Dipende dal tribunale, a cui va chiesta l’ammissione all’esercizio provvisorio. Diversamente c’è il blocco".

Chi ha sottoscritto un preliminare d’acquisto ora cosa rischia? "E’ uno di quelli che rischia di più. Il liquidatore prende in mano tutti i contratti, compresi quelli di vendita e può decidere se proseguire andando a rogito o scioglierli. In questo caso, per recuperare la caparra l’acquirente deve insinuarsi nel fallimento".

Al liquidatore non conviene fare cassa vendendo gli immobili? "Non sempre, soprattutto se l’immobile è già stato pagato in buona percentuale per cui al liquidatore conviene tenere integro il patrimonio. Se poi i cittadini, per pagare la caparra, hanno acceso un mutuo, nel fallimento si vedranno passare davanti la banca che ha l’ipoteca sull’immobile".

Il liquidatore può portare avanti progetti industriali?  "Può sottoscrivere affitti di rami d’azienda, vendita di rami o vendite in blocco. Anche concordati".

Cristina Degliesposti