Un’offerta per l’Outlet Soratte: boccata d’ossigeno per la Cesi

Il fondo inglese Pradera mette sul piatto 27,5 milioni di euro

Il Soratte Outlet

Il Soratte Outlet

Imola, 28 maggio 2015 - Scherzi dell’economia. Fino all’anno scorso l’Outlet Soratte, in provincia di Roma, rappresentava una delle ‘zavorre’ finanziarie che avevano affossato la Cesi, una di quelle società controllate che l’aveva riempita di debiti. Oggi invece quel parco commerciale che dà lavoro a circa 400 persone, nonostante a settembre fossero affittati solo la metà dei negozi (una settantina), rischia di salvarsi dal default (ha un debito di 117 milioni) che, al contrario, ha colpito la coop edile a luglio con la liquidazione coatta.

Un acquirente – il fondo inglese Pradera che fino al 2013 possedeva anche il Meraville di Bologna – si è fatto avanti offrendo 27,5 milioni di euro (in due tranche) per rilevare l’outlet costruito da Cesi (che non è riuscita a venderlo), proprio alla scadenza dei termini del concordato in bianco. Il piano concordatario, basato sull’esistenza di questa offerta, è stato accettato dal Tribunale di Bologna martedì e il 10 novembre dovrà passare il vaglio dei creditori. Se Pradera confermerà la propria offerta anche al commissario giudiziale di Soratte nominato dal tribunale (Mauro Morelli), la vendita verrà perfezionata, i debiti saldati nelle percentuali previste dal concordato e, ultimo paradosso, anche Cesi ci guadagnerà perché vedrà sgravare il proprio passivo delle garanzie che aveva emesso a favore di Soratte.

La vicenda è tecnica, ma non i risvolti sociali e finanziari che toccano da vicino centinaia di famiglie: quelle dei lavoratori dell’outlet romano e quelle dei creditori chirografari di Cesi che vedono assottigliarsi la lista dei debiti della coop e possono contare così su una percentuale di pagamento superiore. Aperto nel 2008, Soratte nel 2013 perdeva 92 milioni di euro e aveva un debito con le banche di 94 milioni. L’intervento stimato solo nel 2012 in 114,9 milioni, nel 2013 ne valeva appena 33,7. A settembre uno dei tanti creditori di Soratte aveva presentato istanza di fallimento per l’Outlet e a gennaio l’amministratore unico della società Outlet Soratte srl, Orio Sallei, aveva presentato domanda di concordato in bianco bloccando così ogni fallimento. Sul tavolo c’era l’interessamento di un investitore americano che poi non si è mai concretizzato e Soratte rischiava di vedere decorrere i termini per presentare il piano, così fallendo. Poi, la settimana scorsa, la svolta: Pradera presenta l’offerta e viene trovato l’accordo con le banche che su 117 milioni di euro di debiti ne devono avere 94, seguite da Cesi con una ventina e 3 dei fornitori. Le banche, sostanzialmente, rinunciano al credito ipotecario e Cesi si libera dei 21 milioni di garanzie che aveva sottoscritto per Soratte proprio con gli istituti di credito.