Compensi da Unipol: Cefla incassa, la Cesi no

Nel Cda del Gruppo assicurativo diversi membri devolvono le indennità alle proprie Coop, ma non Galati

L’ingresso della Cesi (foto Isolapress)

L’ingresso della Cesi (foto Isolapress)

Imola, 23 agosto 2014 - Si chiamano compensi, appartengono di diritto a chi li riceve, ma non tutti decidono di trattenerli per sè. Succede ovunque, in qualsiasi consiglio di amministrazione, anche in quello di Unipol gruppo finanziario. Ma in questo caso i compensi di cui si parla non sono proprio bruscolini. Un esempio lo si ha sfogliando la relazione di bilancio 2013, alla voce compensi degli amministratori scelti sì per competenza, ma soprattutto in rappresentanza dei maggiori azionisti, ossia delle aziende per cui lavorano. Nel consiglio d’amministrazione siedono anche alcuni imolesi regolarmente eletti dai soci di Ugf. Giovanni Antonelli, ex presidente di Cefla e oggi in forze alla coop come dirigente, per il suo ruolo in Unipol (è vicepresidente di Ugf) nel 2013 ha percepito 149.496,58 euro. Vanes Galanti, ex direttore generale storico di Cesi fino all’ottobre scorso, nel 2013 e anche oggi è consigliere d’amministrazione di Ugf e la sua presenza nel gruppo valeva un compenso di 226.513,70 euro. Due imolesi a confronto, coinvolti entrambi nella governance di un grande gruppo assocurativo e finanziario, ma che di quelle indennità hanno deciso di fare un uso molto diverso. Antonelli, si legge in calce alle tabelle, ha versato i compensi ricevuti da Unipol per la carica di vicepresidente, i gettoni del comitato di presidenza e l’emolumento per la carica nella Premafin Finanziaria alla Cefla. Ossia nelle casse della coop che rappresenta.

Per Galanti, invece, i gettoni di presenza per la partecipazione al comitato di presidenza e i compensi per le cariche in Unipol Assicurazioni e Fondiaria-Sai non risultano indicazioni diverse dall’incasso diretto. Una stranezza del 2013? A quanto pare no. Guardando alle annate precedenti lo schema non cambia: nel 2012 furono 243.525,04 euro e nel 2011, 211mila euro. I rappresentanti di Cefla, invece, nonostante non fossero Antonelli, hanno continuato a versare tutto alla propria coop di appartenza. Non si tratta di un obbligo, sia ben chiaro e la lista di chi trattiene per sè gli emolumenti è ben nutrita. Ma chiaro è che di fronte a quelle cifre a balzar all’occhio è chi fa la scelta contraria come i rappresentanti di Coop Adriatica, Coop Estense, Unicoop Tirreno e via discorrendo. «Mi sembra corretto e coerente agire così — commenta Antonelli —, così come i nostri dirigenti. Non trattengo nemmeno quelli di Finsoe. E’ un fatto etico e di principio. Uno non è lì per far soldi, ma per rappresentare una realtà imprenditoriale».

Galanti invece non siamo riusciti a contattarlo telefonicamente, ma a lui avremmo voluto chiedere se erano in corso accordi con Cesi per cui le somme percepite finivano comunque nelle casse della coop edile, anche se non riportati nel bilancio di Ugf. Finsoe, che detiene il 50,75 per cento del capitale ordinario di Unipol Gruppo, è partecipata da una lunga lista di realtà cooperative emiliano-romagnole, tra le quali Cesi e Cefla con lo stesso 0,06 per cento. Le due coop, però, sono azioniste anche di Holmo, prima azionista di Finsoe con il 23,87 per cento: Cesi ha l’11,91 e Cefla l’11,84. Da qui, da questo peso azionario, deriva la nomina nel cda di Unipol di membri come Antonelli e Galanti. Oggi però, con la Cesi fallita, Galanti chi rappresenta?