Autonomie e contrappesi

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Imola, 30 agosto 2015 - Torniamo a parlare del Comune unico e del suo ‘valore’ inteso in senso lato. Che possa essere una strada per risparmiare qualcosa nelle spese per l’amministrazione e la politica non ci piove. Che in fondo in fondo possa diventare una soluzione obbligata è pressoché scontato, perché più passano gli anni e meno diventano sostenibili piccole realtà comunali di duemila abitanti e anche meno. Un Comune unico, da Imola fino alla Toscana, ha sicuramente un valore e qualcosa può acquistare anche in prospettiva come carta di scambio.

Vale a dire che in prospettiva Imola sarà ‘costretta’ a perdere l’Ausl, che verrà assorbita da Bologna. Stando a quel che si sa, la fusione per incorporazione potrebbe avvenire nel 2017, anno del pensionamento dell’attuale direttore generale Maria Lazzarato. E allora? Allora l’allargamento del comune di Imola fino all’Appennino potrebbe benissimo essere la ‘moneta’ per ripagare politicamente la scomparsa dell’Ausl e farla digerire. In altre parole, un maggiore peso da una parte, una minore presenza dall’altra.

Solo fantasie di fine estate?