Concerto autodromo Imola 2019, i primi nomi. Dylan, Gilmour e Pearl Jam

Trapelano indiscrezioni sul grande evento estivo, i Coldplay restano il sogno

David Gilmour, chitarrista e cantante dei Pink Floyd

David Gilmour, chitarrista e cantante dei Pink Floyd

Imola (Bologna), 30 novembre 2018 - Si stringe il cerchio attorno ai protagonisti del concerto della prossima estate in Autodromo. Nel 2017, in occasione dell’arrivo in città dei Guns N’Roses, a mettere i fan sulla strada giusta erano stati alcuni manifesti spuntati in stazione a Bologna. In vista del 2019, invece, di indizi in giro ce ne sono ancora pochini. E così, mentre il riserbo accomuna gli uffici del palazzo di piazza Matteotti a quelli dell’Enzo e Dino Ferrari, bisogna affidarsi alle rare indiscrezioni che trapelano. Incrociandole con una parte delle informazioni, opportunamente filtrata, reperibili in Rete.

Partiamo dalle certezze. Innanzitutto la data, concentrata nel weekend che va da venerdì 12 a domenica 14 luglio. Poi l’organizzatore, quella Live Nation già protagonista dello show di Axl Rose e soci di un anno e mezzo fa.

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Infine il tipo di show: un concerto che, nelle intenzioni di Comune e Autodromo, è destinato non a una folla oceanica come nel 2015 e nel 2017, ma un pubblico compreso tra i 20mila e i 40mila spettatori. Un numero di presenze più contenuto, ma che solo pochissime star italiane, quelle già consacrate dagli stadi dopo essere passate dai palazzetti, sono in grado di garantire.

Detto che in tal senso l’indiziato numero uno, ovvero Vasco, ha già annunciato il tour estivo del prossimo anno, rimandando ancora una volta a data da destinarsi l’attesissimo ritorno a Imola, non resta che seguire la scia dei grandi artisti internazionali. Diversi quelli che, per il 2019, non hanno ancora svelato i loro piani. E praticamente tutti sono nella scuderia di Live Nation. Occhio ai nomi, allora.

Il primo è più un sogno, una suggestione: i Coldplay. Vista a Milano nel 2017, la band tornerà a breve a lavorare su un nuovo album. Ma, sempre che decida di promuoverlo già nell’estate 2019, è inseguita anche da Roma. E comunque, come per Vasco e altri, parliamo di concerti da oltre 40mila spettatori: un tipo di evento che Imola, in questa fase, con i tempi ristretti dovuti al cambio di amministrazione comunale, preferisce rimandare al 2020.

Decisamente più calde, dunque, le piste che portano ad altri tre profili, tra band e solisti, che non hanno ancora scoperto le loro carte per il 2019: David Gilmour, Bob Dylan e i Pearl Jam. Tutte figure storiche, diverse tra loro, ma che per vari motivi potrebbero sposarsi bene con il progetto dell’Autodromo. Il primo, leggendario chitarrista e cantante dei Pink Floyd, in Italia si è visto all’Arena di Verona nel 2016.

Si tratta, guarda caso, dello stesso luogo in cui è andata in scena anche la più recente esibizione nel nostro Paese di Dylan, ad aprile di quest’anno. E’ del 2018 pure l’ultima apparizione in Italia dei Pearl Jam, che a giugno hanno suonato a Milano, Padova e Roma. E che, sempre in attesa di conferme, potrebbero idealmente chiudere un bel trittico di concerti imolesi a tutto rock dopo AC/DC 2015 e Guns N’ Roses 2017.

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