Crac Cesi, Lama: "Criticai i compensi del direttore, ma il presidente non mi ascoltò"

Lo storico numero due della coop edile parla sulle indennità in Unipol

Marco Lama (foto Isolapress)

Marco Lama (foto Isolapress)

Imola, 26 agosto 2014 - «Ritengo questi aspetti riservati, quindi faccia questa domanda al diretto interessato». L’‘interessato’, in questo caso, è Vanes Galanti, ex direttore generale di Cesi fino all’ottobre scorso. Ma gli ‘aspetti’ di cui parla un altro ex illustre, Rino Baroncini, presidente della coop edile fino a gennaio, non gli sono tanto estranei. Andiamo con ordine. Sabato il Carlino ha pubblicato i compensi che alcuni imolesi hanno ricevuto nel 2013 per aver ricoperto incarichi all’interno del Gruppo Unipol. Tra questi ci sono i 149.496,58 euro di Giovanni Antonelli, ex presidente della coop Cefla ma anche vicepresidente di Unipol gruppo finanziario. Poi ci sono i 226.513,70 euro di Galanti, ricevuti per la partecipazione al comitato di presidenza di Ugf e i compensi per le cariche in Unipol Assicurazioni e Fondiaria-Sai. Solo che Antonelli — come altri consiglieri nelle varie società di Unipol — ha deciso di versare tutti gli emolumenti alla Cefla, la coop in cui lavora, azionista di Unipol e motivo per cui è stato nominato nel gruppo assicurativo-finanziario.

Dei compensi di Galanti, invece, il bilancio di Ugf non riporta alcuna specifica. Il dubbio quindi è che, al di là di quanto pubblicato da Unipol, la Cesi e il suo ex direttore potessero aver trovato un accordo per cui i soldi, seppur incassati direttamente da Galanti, poi venissero comunque indirizzati alla sua azienda. Da qui le telefonate a coloro che, tra tutti, certo sanno come sono andate le cose: Galanti e Baroncini. Il primo anche ieri non ha mai risposto al telefono (pur libero), né richiamato. Il secondo, ci ha rimandato al diretto interessato, come se un ex presidente, eletto dai soci di Cesi per rappresentare Cesi in tutte le sue forme, non fosse titolato a rispondere di cosa faceva un suo dirigente.

Scendiamo di grado, allora, senza offendere nessuno e contattiamo Marco Lama, a lungo vicepresidente della cooperativa e da gennaio nominato presidente. «Nei cinque mesi e mezzo che sono stato alla guida dell’azienda non mi sono addentrato in queste questioni, mentre il ruolo di vicepresidente in Cesi era molto defilato», premette Lama senza però sottrarsi al confronto. 

«Io comunque la questione dei compensi del direttore la sollevai, alcuni anni fa — racconta —. In quel momento tratteneva per sè tutti gli emolumenti. In risposta Baroncini decise che le cose dovevano continuare così e non fu più sollevata la questione. Come fosse la questione di recente non so». Strano, però, perché lo stesso Baroncini, quando ricoprì ruoli, ad esempio, in Premafin, sempre del Gruppo Unipol, lasciò tutto a Cesi, anche se si trattava di nemmeno duemila euro all’anno. «Che Baroncini abbia sempre riversato tutto a Cesi lo posso garantire — continua Lama —, firmavo io quei documenti. Non solo i compensi di Unipol, ma anche le indennità per i consigli di Asscoper, del Consorzio cave e di altri».