EconomiaCrisi Mercatone Uno, sul tavolo ci sono due proposte. E' caccia aperta ai Mister X

Crisi Mercatone Uno, sul tavolo ci sono due proposte. E' caccia aperta ai Mister X

Oggi scade il termine per le lettere di intenti

Il tavolo in Regione tra azienda, parti sociali e amministrazione

Il tavolo in Regione tra azienda, parti sociali e amministrazione

Imola, 28 febbraio 2015 - Due lettere di intenti sono arrivate. Ma in queste ore – la scadenza è oggi – potrebbe muoversi qualcos’altro. Parliamo del gruppo Mercatone uno e della ‘partita’ aperta dall’azienda dopo che, a gennaio, aveva chiesto l’ammissione al concordato preventivo. In ballo ci sono 79 punti vendita, 3.700 addetti circa più l’indotto e 30 gioiellerie E’ Oro. Gli azionisti di maggioranza, ossia le famiglie Cenni e Valentini, sono pronte a farsi da parte dovesse arrivare un’offerta all’altezza delle aspettative, ma al momento nulla è stato ancora formalizzato. A confermarlo sono stati, ieri mattina in Regione, l’amministratore delegato del gruppo Pierluigi Bernasconi e i commissari che il tribunale ha assegnato alle società di Mercatone che hanno presentato il concordato in bianco. Al tavolo, oltre ai sindacati, c’erano poi il presidente dell’Anci regionale Daniele Manca e l’assessore alle Attività produttive di Imola, Mirco Cantelli e il regionale Palma Costi.

Stando a quanto ricostruito dall’azienda, erano state inviate lettere di invito a una trentina di soggetti: fondi d’investimento e industriali, sia italiani che stranieri. Una dozzina di questi avevano sottoscritto l’accordo di riservatezza per visionare i documenti contabili dell’azienda, ma alla fine ‘solo’ due soggetti hanno presentato una lettera d’intenti per rilevare circa la metà dei punti vendita. Chi siano ancora non è chiaro, ma si tratterebbe di rappresentanti di gruppi stranieri attivi in Italia.

La differenza è sostanziale: fondi d’investimento garantirebbero forse il maggior numero di occupati, industriali del settore potrebbero invece non aver interesse a salvaguardare i 270 amministrativi della sede legale di Imola e altre figure, come i centri acquisti o la logistica. L’offerta però dovrà essere valutata dal tribunale che nella lista delle priorità non può avere la salvaguardia dei posti di lavoro, quanto la sostenibilità economica del piano concordatario. Al di là di queste due manifestazioni d’interesse, ci sarebbero poi una decina di soggetti interessati a rilevare piccole unità di punti vendita o rami d’azienda residuali. «Viviamo un momento in cui tutta la grande distribuzione organizzata è in difficoltà – afferma Cantelli –. Quindi non condivido le critiche di malagestione dell’azienda a prescindere. Auspico però che questi interessamenti si concretizzino».

Stesso auspicio per Manca, secondo cui «è da verificare se quelle proposte si trasformino in qualcosa di più. Tutto ora – continua – è nelle mani dell’azienda e della procedura». «Ho già sollecitato, nei giorni scorsi, il ministero dello Sviluppo economico e quello del Lavoro ad istituire rapidamente un tavolo nazionale di crisi – afferma Costi –. Il confronto e l’attenzione sul piano regionale proseguirà accompagnando in primo luogo la fase nazionale. Ci attiveremo per le nostre competenze a seconda degli scenari che si delineeranno nelle prossime settimane». E infatti per il 12 marzo, alle 15, sarebbe già stato convocato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico per affrontare la crisi del gruppo Mercatone a livello nazionale.