2011-01-12
di CRISTINA DEGLIESPOSTI
I RIFIUTI di Napoli sono in arrivo a Imola. I primi autocompattatori sono attesi proprio questa mattina ai cancelli della discarica Tre Monti in via Pediano, dopo quasi un mese di annunci, rinvii e accordi rimasti in sospeso forse un po’ troppo a lungo vista l’emergenza nazionale dichiarata anche dal Governo. Ma chi pensava che, alla fine della fiera, quelle cinquemila tonnellate di frazione ‘umida’ tanto declamate non sarebbero mai arrivate si sbagliava.
LA MARCIA dei camion dallo stabilimento di Tufino (Napoli) è iniziata stanotte, anche se fino a ieri sera non si sapeva di preciso quanti ne sarebbero arrivati già oggi.
Il limite però è scritto nero su bianco nell’accordo firmato a dicembre dalle Regioni Emilia-Romagna e Campania: massimo 150 tonnellate al giorno, ossia cinque camion da circa 30 tonnellate ognuno.
E COSÌ via fino a raggiungere il tetto previsto dall’accordo, senza sversamenti il sabato e la domenica, giorni di chiusura della discarica. Il soccorso emiliano-romagnolo accordato dal governatore Vasco Errani vedrà Imola unica protagonista in regione dell’ennesimo salvataggio, dopo che nel 2008 si fece carico di altre tremila tonnellate di immondizia.
QUELLA volta però si trattò di rifiuti indifferenziati che finirono tutti accatastati nell’invaso della discarica. Stavolta le cose sono un po’ diverse, perché le cinquemila tonnellate riguardano materiale pretrattato suddiviso in parte umida e secca, e in città arriverà solo la prima. Questo sarà lavorato dall’impianto Akron interno alla discarica, fino a produrne biostabilizzato da utilizzare in edilizia o all’interno del sito stesso. Stando alle disposizioni diramate dall’Arpa, per tutto il corso della lavorazione il materiale campano non sarà mai mischiato con quello già presente nell’impianto imolese.
«SAREMO in discarica intorno alle 11 e poi per un paio d’ore». ha confermato Valerio Marroni dell’Arpa che poco tempo prima aveva parlato di una ‘finestra’ giornaliera di tempo concessa ai camion per le operazioni.
I controlli dell’Arpa all’arrivo — per cui riceverà 10mila euro circa di indennizzo e altri 100mila andranno al Comune per il disagio ambientale — saranno per lo più visivi, sigilli dei mezzi compresi, mentre le analisi vere e proprie verranno effettuate solo una volta che i rifiuti saranno stati trasformati in biostabilizzato. Ma se alla fine le analisi riveleranno la presenza di metalli pesanti, non ci sarà alternativa: il materiale prodotto verrà smaltito in discarica, come un qualsiasi rifiuto.
INTANTO davanti alla discarica continua la protesta che nelle scorse settimane ha visto sfilare gli esponenti della Lega nord, Riccardo Mondini (Ucd) e il comitato ‘Una via per Oriana’ di Armando Manocchia.

«CI AUGURIAMO che i cittadini — spiega Manocchia —, come hanno capito questa presa in giro dei blocchi antismog, prima che sia troppo tardi capiscano anche che prendere la ‘monnezza’ di Napoli — conclude — significa peggiorare la nostra salute, quella dell’ambiente e del nostro territorio».