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C’E’ ANCHE Adriano Turrini, presidente della bolognese coop Costruzioni, fra i 22 indagati dell’inchiesta Uni Land. La sua posizione è però decisamente defilata: è accusato di false comunicazioni sociali perché, quale membro indipendente del Cda dell’imolese House Building Spa dal 2007, ha approvato i bilanci annuali che, per gli inquirenti, erano falsi. E’ ovvio che il suo ruolo è ben diverso da chi gestiva la società e quei bilanci li scriveva. Secondo gli inquirenti, Mezzini avrebbe convinto Turrini a entrare nel Cda al solo fine di usarlo come specchietto per le allodole, per dare credibilità alla sua società, all’insaputa dello stesso Turrini.Sono indagati molti altri membri dei vari Cda e dei collegi dei sindaci. Fra gli indagati ci sono anche alcuni dirigenti (o ex dirigenti) di Ber Banca, la ‘banca dei vip’ finita sotto inchiesta per un’altra vicenda, in cui è indagato l’ex direttore generale Paolo Lelli (e altre 12 persone) per truffa e riciclaggio. Lelli è sotto indagine anche per la vicenda Uni Land, insieme a un ex dirigente poi passato con Mezzini, Claudio Morsenchio. Per gli inquirenti, piazzarono titoli Uni Land nei portafogli dei clienti di Ber Banca a loro insaputa. La finanza stima perdite dirette per 163mila euro, potenziali per 400mila. E’ in atto il piano di acquisizione e salvataggio di Ber Banca da parte di Banca Intesa. «Le perizie sugli immobili di Uni Land sono regolari — dice il legale di Mezzini, Luigi Stortoni —. L’accusa sostiente che, essendo false le perizie, sono falsi anche i bilanci e dunque ci sarebbe anche l’aggiotaggio. Una costruzione unica in Italia».