{{IMG}} 2011-02-04
di VALERIO BARONCINI
IN VIAGGIO lungo le strade imolesi di Uni Land. Proprio nel giorno in cui le cooperative (e il circondario è la culla del mutualismo) finiscono nella bufera, dai verbali dell’inchiesta si ricostruiscono i legami tra la spa del genietto immobiliare di Monghidoro, Alberto Mezzini, e il nostro territorio. Ma partiamo dalle coop. Coop Reno, intanto (supermercati, legati al colosso Coop, con punti vendita a Castel Guelfo, Casalfiumanese, Osteria Grande e Medicina): il presidente Paolo Bedeschi è indagato.«Non mi scandalizzo se una cooperativa si guarda attorno nel mondo degli affari — dice —. Io ero nel cda di Uni Land, ma da indipendente. Non perché presidente di Coop Reno. Poi sì, qualcosa guardavamo con Uni Land. C’è stata occasione di parlare di un immobile, ma alla fine non è stato di nostro interesse».
ALTRA cooperativa nei guai è Coop costruzioni, colosso dell’ediliza che ha operato anche nell’Imolese. Indagato il presidente, Adriano Turrini, che specifica di non aver avuto mai «alcun tipo di delega» e di essersi fidato, nel firmare i bilanci, di «sindaci e revisori» oltre che di «periti indipendenti». Il suo ruolo in questa vicenda? «E’ del tutto marginale», e, aggiunge, se mai Mezzini, Morsenchio e Zuffa risultassero davvero colpevoli, «non si potrebbe che concludere che sarei stato vittima di un raggiro».
Il giudice per le indagini preliminari Bruno Perla, nella lunga ordinanza in cui ricostruisce l’attività fittizia per ‘gonfiare’ le società quotate in borsa, parla della permuta «tra Ladumex e Impca, di un immobile in via Selice 90, con azioni Uni Land. Invero, nella prima bozza del contratto di cessione delle quote Impca del 5 settembre 2006 viene esplicitamente asserito che l’immobile (detto Molino Poiano) dove ha sede la società, è escluso dalla compravenidta». Nelle bozze successive non viene più fatto alcun riferimento all’immobile ma, in un documento del 25 ottobre, ecco che Impca promette «di cedere in permuta l’immobile in cambio di azioni Uniland i valore corrispondente detenute da Ladumex». La cessione dell’immobile «avverrà al valore di 10 milioni di euro» e sarà regolata alla consegna di 15.163.002 azioni Uniland: secondo gli investigatori «dietro la Ladumex» cui sarebbe stato «Zuffa, quale proprietario celato dell’immobile». Secondo la Finanza ci sarebbe stata una sopravvalutazione dell’immobile, «iscritto con le pertinenze tra le immobilizzazioni per 1.598.416 euro».
IMOLA è però anche la ‘casa’ di House Building e nell’ordinanza sono smisurati i riferimenti alla società e alla vendita delle azioni, ma anche al loro ‘trucco’.
Non finisce qui: nelle carte si analizza anche il prestito di azioni da Cemlux a Traghetto srl, tutte società nell’orbita di Uni Land. Gli inquirenti seguono le tracce dei soldi e finiscono in un istituto di credito di imolese dove spunta una fidejussione rilasciata da Maurizio Zuffa per quasi 12 milioni di euro. La garanzia per il buon esito della cessione delle azioni? Ancora l’immobile Molino Poiano. Viene poi acceso un deposito di titoli, sempre nella banca imolese, per un pacchetto di azioni da 3 milioni di euro. Tutte operazioni che avrebbero contribuito «a manipolare il mercato, alterando il prezzo delle azioni Uni Land e della controllata (imolese, ndr) House Building».