{{IMG}} 2011-04-21
—CASTEL GUELFO—
TRA TANTE STORIE di crisi, quella della Techne Srl si può davvero considerare a lieto fine. L’azienda con sede a Castel Guelfo, che produce macchinari per la creazione di bottiglie con varie applicazioni industriali, dall’alimentare al farmaceutico, è stata acquisita dalla Graham Packaging, il più grande produttore mondiale di contenitori plastici per liquidi, con sede a New York, che ha investito 8,8 milioni di euro nel gruppo guelfese. La firma tra i rappresentanti di Graham e Techne, che si è tenuta ieri a Castel Guelfo, alla presenza del sindaco Cristina Carpeggiani, rappresenta la ripresa dell’attività produttiva già da martedì, per tornare a pieno regime da giugno.
25 ANNI di attività, 200 aziende in 70 paesi, 1000 macchine installate. Questi i numeri prestigiosi della Techne (Technipack Engineering Italia Srl), leader nel mercato con più di 100 fornitori nel mondo, che, però, non era sfuggita alla spirale negativa della crisi. Nel 2009 le vendite erano calate del 50 per cento, anche se il peggio è arrivato l’anno dopo, con picchi negativi del 60 per cento e il blocco produttivo a giugno. Non si sono mai fermate, invece, le attività di assistenza e di vendita ricambi. Per i 90 dipendenti lo stop ha significato prima la cassa integrazione ordinaria, diventata poi straordinaria. Dopo mesi di contatti, alla fine è arrivato l’accordo con la multinazionale, già cliente di Techne. «La linea della proprietà è sempre stata quella di trovare una soluzione non dettata dall’emergenza — spiega Moreno Minghetti, l’amministratore delegato di Techne (attuale liquidatore, l’azienda è in concordato preventivo presso il tribunale di Bologna, ndr.) —. La Graham assicura solidità finanziaria, permettendoci di puntare a tornare al fatturato precedente la crisi, 33 milioni di euro. Vorrei ringraziare anche Stefano Pedini di Fiom, sempre collaborativo nella chiusura delle trattative con il personale e ha salvaguardato la continuità». Proprio per quanto riguarda i dipendenti, attualmente l’azienda ne conta 50, anche se dal 2012 riprenderanno le assunzioni. Un bel segnale non c’è dubbio, per la realtà produttiva del territorio, come sottolinea Cristina Carpeggiani: «Sono molto contenta che mi abbiano chiamata a questo evento gioioso — racconta —. Da quando si era aperto il tavolo di crisi, seguivamo con grande preoccupazione le sorti dell’azienda, che ora fa parte di un gruppo molto solido sul mercato». Soprattutto, conclude Minghetti: «La ripresa della Techne è un segnale importante per tutto l’indotto».
Letizia Gamberini