{{IMG}} 2011-06-04
di MATTEO RADOGNA
MEDICINA
ALINA si è appena affacciata alla finestra per stendere e spolverare i jeans quando vede arrivare i vigili: «Tolga tutto, mi hanno detto, o le facciamo la multa. E il nuovo regolamento. E così ho dovuto stendere i jeans in casa. Ma di che regolamento si tratta?».
Cambiano le usanze e quindi, cambiano anche le leggi nella Bassa. I Comuni se ne sono accorti e correggono il tiro.
Medicina, ad esempio, come Firenze, San Remo e Pavia ha approvato il nuovo regolamento digiene e di tutela della salute pubblica.
MA LA NUOVA stretta applicata dalla giunta fa discutere. Larticolo 241, in particolare, dichiara guerra ai tappeti. «È vietato recita il documento spolverare o battere indumenti personali, tappeti o altri oggetti duso domestico come pure esporre ad asciugare biancheria, panni, indumenti e simili, quando ciò possa arrecare danno o molestia al vicinato o ai passanti».
Linottemperanza è punita con «il pagamento continua il regolamento di una sanzione amministrativa fissata da un minimo di 100 euro ad un massimo di 600».
LA SIGNORA Anna, però, è una vita che stende i panni fuori dalla finestra che da su via Libertà. Del nuovo regolamento non ne sa nulla. «Ma sottolinea sono daccordo con il Comune. Cè modo e modo di stendere i panni».
PER FRANCESCO Landi, consigliere del Pdl, il regolamento è invece assolutamente ridicolo: «Sono cose a cui dovrebbero pensare le assemblee condominiali e non i Comuni. Si dice di voler diminuire la burocrazia e invece, si fa il contrario».
Anche Alfredo Sambinello e Giulia Olivieri di Legambiente sono perplessi: «Si parla digiene pubblica, ma non si affronta il problema dei cattivi odori degli impianti a biomassa».
Sulla stessa lunghezza donda Renato Santi che annuncia «di aver toccato quota 600 firme con la petizione contro i miasmi del biogas a Ganzanigo».
LA CAPOGRUPPO di Medicinalternativa Kim Bishop, inoltre, concorda «sul fatto che il regolamento è una comica e i tappeti non sono lunica perla».
Lesponente della minoranza si riferisce agli articoli 147 e 187 presenti nelle 142 pagine. Il primo riguarda le nuove disposizioni sul pavimento dei cortili e il secondo, il 187, il fatto che «nei centri abitati sia vietato allevare animali E consentito tenere unicamente animali di affezione».
Infine, cè Elda, una casalinga, che conclude: «Se fanno la multa per il bucato steso, devono farla anche a chi lascia le bottiglie di birra sotto i portici di via Libertà».
di MATTEO RADOGNA
MEDICINA
ALINA si è appena affacciata alla finestra per stendere e spolverare i jeans quando vede arrivare i vigili: «Tolga tutto, mi hanno detto, o le facciamo la multa. E il nuovo regolamento. E così ho dovuto stendere i jeans in casa. Ma di che regolamento si tratta?».
Cambiano le usanze e quindi, cambiano anche le leggi nella Bassa. I Comuni se ne sono accorti e correggono il tiro.
Medicina, ad esempio, come Firenze, San Remo e Pavia ha approvato il nuovo regolamento digiene e di tutela della salute pubblica.
MA LA NUOVA stretta applicata dalla giunta fa discutere. Larticolo 241, in particolare, dichiara guerra ai tappeti. «È vietato recita il documento spolverare o battere indumenti personali, tappeti o altri oggetti duso domestico come pure esporre ad asciugare biancheria, panni, indumenti e simili, quando ciò possa arrecare danno o molestia al vicinato o ai passanti».
Linottemperanza è punita con «il pagamento continua il regolamento di una sanzione amministrativa fissata da un minimo di 100 euro ad un massimo di 600».
LA SIGNORA Anna, però, è una vita che stende i panni fuori dalla finestra che da su via Libertà. Del nuovo regolamento non ne sa nulla. «Ma sottolinea sono daccordo con il Comune. Cè modo e modo di stendere i panni».
PER FRANCESCO Landi, consigliere del Pdl, il regolamento è invece assolutamente ridicolo: «Sono cose a cui dovrebbero pensare le assemblee condominiali e non i Comuni. Si dice di voler diminuire la burocrazia e invece, si fa il contrario».
Anche Alfredo Sambinello e Giulia Olivieri di Legambiente sono perplessi: «Si parla digiene pubblica, ma non si affronta il problema dei cattivi odori degli impianti a biomassa».
Sulla stessa lunghezza donda Renato Santi che annuncia «di aver toccato quota 600 firme con la petizione contro i miasmi del biogas a Ganzanigo».
LA CAPOGRUPPO di Medicinalternativa Kim Bishop, inoltre, concorda «sul fatto che il regolamento è una comica e i tappeti non sono lunica perla».
Lesponente della minoranza si riferisce agli articoli 147 e 187 presenti nelle 142 pagine. Il primo riguarda le nuove disposizioni sul pavimento dei cortili e il secondo, il 187, il fatto che «nei centri abitati sia vietato allevare animali E consentito tenere unicamente animali di affezione».
Infine, cè Elda, una casalinga, che conclude: «Se fanno la multa per il bucato steso, devono farla anche a chi lascia le bottiglie di birra sotto i portici di via Libertà».
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