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di GIAN ALDO TRAVERSI
IL VENTO dello swing continua a spirare forte su Bologna, catturando simpatie, stimolando propositi, compattando volontà. Un segnale importante in tal senso è arrivato da Alberto Ronchi, assessore alla Cultura del Comune, che nel presentare il Bologna Jazz Festival ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione di mettere a bilancio dal 2012 una convenzione ad hoc per la rassegna allestita da Massimo Mutti. «E’ la risposta di chi vuole che questa città possa sottolineare le proprie specificità anche a livello nazionale per un’accorta regia delle politiche culturali —_ha spiegato Ronchi — costruendo un puzzle di novità legate a indirizzi e scelte precisi. Insomma vogliamo che Bologna divenga un polo fortemente attrattivo non solo per chi risieda entro le mura, grazie a proposte in cui non ci sia niente di smorzato, incanalato, banalizzato. E al jazz non poteva che essere riservato un “tappetino rosso” tutto suo».
TORNA dunque ad alzarsi sotto i migliori auspici il sipario sul Bologna Jazz Festival, un gioiello della scena afromericana a livello internazionale giunto alla sesta edizione, sontuoso ripescaggio di una tradizione che dagli anni ’60 in poi aveva fatto della città la “Jazzville of Europe” (definizione di Jazz Hot), con un cartellone di 44 concerti, adorno di passaggi etnici e di partiture contemporanee, spalmato su dieci giorni (dal 9 al 19 novembre) nei teatri e nei jazz club di Bologna, Ferrara e Vignola. Ad inaugurare la kermesse sul palco del Teatro delle Celebrazioni (9 novembre) sarà il concerto del più acclamato quartetto jazz vocal al mondo,The Manhattan Transfer. Mentre il 12 novembre all’Europauditorium si potrà assistere a quello che è forse l’evento più atteso di questa edizione: Pat Metheny Trio, con il leader, super eclettico della chitarra jazz, interpretata ai livelli dei più grandi specialisti di sempre, in grado di esprimere un tracciato di prelibate provocazioni. Altri happening di spicco sono quelli con il Danish Trio capitanato da un artista di fama planetaria qual è Stefano Bollani (Celebrazioni), con il Ron Carter Golden Striker Trio (al Comunale di Ferrara) e con il Christian McBride Trio al Comunale di Vignola.
ALTRETTANTO fervida e altolocata è la partecipazione dei musicisti nei jazz club e negli altri luoghi dati all’ascolto: basti pensare al concerto di Javier Girotto e Andrea Dessì a Palazzo Minerva di Minerbio, o a quello del Larry Willis Trio (Torrione di Ferrara e Cantina Bentivoglio di Bologna). Importanti sono pure i rendez-vous con Fahir Atakoglu Trio (Cantina, Torrione e Sala dei Contrari di Vignola), Max Ionata e Tribraco (Il Posto), Joey Caldarazzo Trio (Cantina), Antonio Sanchez Quartet (Torrione e Cantina). Senza dimenticare i gruppi che si esibiscono al Take Five in due set (19.30 e 22.30), capitanati da Pitaro, Tolga, Filippo Cosentino e Stefania Tshantret, quest’ultima in concerto anche all’Auditorium Le Notti di Cabiria di Anzola. Gli orari di inizio dei concerti vanno dalle 20.30 alle 22.
Info: www.bolognajazzfestival.it.