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AL TERMINE di indagini protrattesi per quasi tre settimane e che sono state coordinate dal pm Isabella Cavallari, ieri mattina i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Lugo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Ravenna Monica Galassi, a carico della 39enne Viorica Serba originaria della Romania e della figlia 19enne Onila Lacrignola. Le due donne, protagoniste di una sorta di Arancia meccanica al femminile, sono state rintracciate nellappartamento della palazzina in cui risiedono, situata nei pressi della piscina comunale di Lugo.
IL GRAVE episodio che ha fatto scattare le manette risale alla sera dello scorso 26 settembre. Intorno alle 20 madre e figlia, che si trovavano nei pressi della stazione ferroviaria di Imola, avvicinarono un 70enne imolese che stava passeggiando. Con modi garbati gli spiegarono di aver perso la coincidenza del treno per Lugo che avrebbe dovuto riportarle a casa. Dopo qualche comprensibile tentennamento il pensionato però decise di accompagnarle in auto nella cittadina romagnola. Tra una chiacchiera e laltra i tre affrontarono senza apparenti problemi il breve viaggio.
GIUNTI però alla periferia di Lugo, per lesattezza in una zona appartata e priva di illuminazione nei pressi del quartiere di Madonna delle Stuoie, le due donne costrinsero lignaro automobilista a fermarsi, tirandolo fuori a forza dalllabitacolo e lasciandolo a terra, non prima di averlo colpito ripetutamente con calci e pugni e di averlo rapinato del portafogli e del telefono cellulare. Nonostante il dolore provocato dalle ecchimosi e dalle ferite (luomo perdeva copiosamente sangue dal capo) e soprattutto malgrado lo choc e lo spavento, il 70enne riuscì a rialzarsi e a fermare la prima auto che transitava per chiedere aiuto. Sul posto intervennero unambulanza e i carabinieri della Compagnia di Lugo. Ovviamente delle due donne non cera più traccia.
NEL frattempo luomo venne trasportato allospedale. Al termine di serrate e non semplici indagini ieri mattina, a distanza quindi di una ventina di giorni, gli inquirenti hanno effettuato, a partire dalle 8, una perquisizione allinterno di quello che era stato individuato essere lappartamento in cui risiedevano madre e figlia. In effetti le due rumene erano in casa. Assieme a loro cerano alcuni altri connazionali, sia uomini che donne. La 39enne e la figlia sono state condotte in carcere a Forlì in attesa dellinterrogatorio di garanzia. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto il cellulare rapinato al 70enne nonché materiale materiale utile alle indagini.
Luigi Scardovi
AL TERMINE di indagini protrattesi per quasi tre settimane e che sono state coordinate dal pm Isabella Cavallari, ieri mattina i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Lugo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Ravenna Monica Galassi, a carico della 39enne Viorica Serba originaria della Romania e della figlia 19enne Onila Lacrignola. Le due donne, protagoniste di una sorta di Arancia meccanica al femminile, sono state rintracciate nellappartamento della palazzina in cui risiedono, situata nei pressi della piscina comunale di Lugo.
IL GRAVE episodio che ha fatto scattare le manette risale alla sera dello scorso 26 settembre. Intorno alle 20 madre e figlia, che si trovavano nei pressi della stazione ferroviaria di Imola, avvicinarono un 70enne imolese che stava passeggiando. Con modi garbati gli spiegarono di aver perso la coincidenza del treno per Lugo che avrebbe dovuto riportarle a casa. Dopo qualche comprensibile tentennamento il pensionato però decise di accompagnarle in auto nella cittadina romagnola. Tra una chiacchiera e laltra i tre affrontarono senza apparenti problemi il breve viaggio.
GIUNTI però alla periferia di Lugo, per lesattezza in una zona appartata e priva di illuminazione nei pressi del quartiere di Madonna delle Stuoie, le due donne costrinsero lignaro automobilista a fermarsi, tirandolo fuori a forza dalllabitacolo e lasciandolo a terra, non prima di averlo colpito ripetutamente con calci e pugni e di averlo rapinato del portafogli e del telefono cellulare. Nonostante il dolore provocato dalle ecchimosi e dalle ferite (luomo perdeva copiosamente sangue dal capo) e soprattutto malgrado lo choc e lo spavento, il 70enne riuscì a rialzarsi e a fermare la prima auto che transitava per chiedere aiuto. Sul posto intervennero unambulanza e i carabinieri della Compagnia di Lugo. Ovviamente delle due donne non cera più traccia.
NEL frattempo luomo venne trasportato allospedale. Al termine di serrate e non semplici indagini ieri mattina, a distanza quindi di una ventina di giorni, gli inquirenti hanno effettuato, a partire dalle 8, una perquisizione allinterno di quello che era stato individuato essere lappartamento in cui risiedevano madre e figlia. In effetti le due rumene erano in casa. Assieme a loro cerano alcuni altri connazionali, sia uomini che donne. La 39enne e la figlia sono state condotte in carcere a Forlì in attesa dellinterrogatorio di garanzia. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto il cellulare rapinato al 70enne nonché materiale materiale utile alle indagini.
Luigi Scardovi
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