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di CRISTINA DEGLIESPOSTI
BOCCIATO: l’autodromo non ha passato l’‘esame rumore’ nemmeno nel 2011. A sostenerlo è il direttivo del Comitato autodromo che ieri ha diffuso i dati degli sforamenti acustici dell’ultimo calendario di eventi dell’Enzo e Dino Ferrari. Dai conti del comitato, basati su dati Arpa, gli sforamenti ai tetti decibel previsti dalla normativa nazionale sarebbero stati 35 su 114 giornate motoristiche, oltre alle 37 giornate in deroga che sono consentite all’impianto anche per il fatto di ospitare gare internazionali. Ma la vera sorpresa stavolta arriva da Formula Imola che, consulenze alla mano, sostiene di aver diritto non a 37 giornate in deroga ma addirittura 60.
CHE l’impianto imolese fosse da sette in condotta non è una novità. Nel 2010 gli sforamenti alla normativa nazionale sul rumore erano stati 34 su 109 giornate di attività motoristica. E questo ha innescato sanzioni da parte della polizia municipale per 34mila euro, pari al minimo applicabile (le multe possono andare da mille a 10mila euro). Multe che il comitato definisce però «irrisorie rispetto a quanto la società incassa in una giornata rumorosa, svanendo quindi los copo principale delle sanzioni che dovrebbero fungere da deterrente». Il direttivo chiede quindi al Comune di «agire per prevenire le irregolarità e non limitarsi ad applicare solo a posteriori delle inutili sanzioni». Dal comando della polizia municipale confermano di aver già comminato sanzioni per l’anno 2011 a Formula Imola, ma di non aver ancora visionato l’ultima parte dei dati Arpa per completare l’analisi dei dodici mesi. Ma potrebbero esserci sorprese. «C’è un discorso di interpretazione della norma che i nostri legali stanno valutando — esordisce il presidente di Formula Imola Uberto Selvatico Estense —. Fino a oggi è stata applicata quella che potrebbe essere un’interpretazione restrittiva che concedeva 37 giornate in deroga. Alcuni autodromi, Imola compresa, hanno interessato le rispettive Federazioni italiane auto e moto che invece, dopo un confronto col Ministero dell’Ambiente, sostengono altro. La Superbike non è né paragonabile alla MotoGp, né alla Formula Uno perché in pista non scendono prototipi ma moto di serie. Per questo Imola potrebbe rientrare in un’altra categoria, meno restrittiva, di deroghe che da 37 giornate passerebbero a 60».
Se dovesse passare quest’interpretazione si aprirebbero senari inediti sia sul fronte del calendario degli eventi e delle prove private da un lato, sia su quello delle multe già pagate relative ad anni passati.