Castel del Rio, 28 agosto 2012 - ALLA FINE è stato abbattuto e ora la carcassa si trova in un centro autorizzato. E’ finita nel peggiore dei modi la storia del giovane capriolo che, nell’ultima settimana, aveva attaccato quattro persone — tra cui un consigliere del Pd — fra Castel del Rio e la Provinciale, arrivando anche ad attaccare e caricare alcuni bagnanti sul fiume. Come deciso da servizio veterinario dell’azienda sanitaria e dalla Polizia provinciale, la testa ora sarà analizzata: un esame necessario per eliminare ogni dubbio che l’animale possa avere contratto la rabbia.

Ma il caso del Bambi che attacca l’uomo è arrivato ovviamente anche a Palazzo Malvezzi, che monitora gli ungulati all’interno di precisi piani di controllo. «Negli ultimi quattro anni circa — spiega l’assessore provinciale Gabriella Montera (nella foto) — questi animali sono molto aumentati. Nell’ultimo censimento, ralativo al 2011, erano circa 25mila». Un numero, quindi, in aumento? «Sono cicli — continua Montera —. Sicuramente le nevicate abbondanti di quest’anno hanno fermato la caccia. In generale bisogna controllare gli esemplari femmina».

E qui entrano in gioco i prelievi fatti sul territorio, all’interno di piani di controllo. I periodi sono due: dall’1 giugno al 15 luglio e dal 15 agosto al 30 settembre vengono prelevati i maschi, mentre dal primo di gennaio al 15 marzo i cacciatori degli Ambiti territoriali di caccia (Atc Bo2 e Bo3) si concentrano su femmine e cuccioli. L’obiettivo, il controllo numerico sul territorio, soprattutto per preservare le colture. «Lo spieghiamo chiaramente ai cacciatori — prosegue Montera —: si tende a raggiungere il 100 per cento degli abbattimenti, ma nel 2011 la media è stata dell’80 per cento. Non tutte le zone della provincia, poi, sono uguali: in alcune, soprattutto in presenza di molte coltivazioni, dovrebbe esserci una densità di animali pari a zero. Nel caso dell’Imolese siamo in un’area di densità media. Il periodo più critico è quello primaverile, quando i caprioli cercano le gemme, ad esempio, delle vite». Nel controllo la Provincia non va troppo per il sottile: «Su segnalazioni mirate di agricoltori entriamo in azione con i nostri cacciatori anche al di fuori dell’attività venatoria».

Letizia Gamberini