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IL PROBLEMA c’è: arrivare dopo Monza nel calendario rischia di decimare il pubblico della Superbike disposto a muoversi per seguire Biaggi e soci. Con una gara in programma il 12 maggio in Brianza, chi verrà a Imola il 30 giugno a vedere gli stessi piloti? Bruciato l’effetto ‘prima gara’ in Italia, restano le incognite sulla riuscita dell’evento tra gli addetti del settore ricettivo e della ristorazione.
CON DELLE sorprese perché dal timore di bucare l’occasione potrebbero nascere opportunità inedite. «Il rischio che venga meno gente del previsto c’è tutto – commenta Danilo Galassi, presidente Ascom e storico gestore dell’hotel Molino Rosso — . Monza non doveva essere prima di Imola. È una cosa che, a me personalmente, dà fastidio». Il timore per Galassi è dettato non tanto dal comparto alberghiero, ma da quello della ristorazione. «Per noi è sempre un fine settimana che dà grandi soddisfazioni – dice —. Le camere sono occupate soprattutto dai team e dell’organizzazione in generale. Pochi i visitatori che scelgono di dormire a Imola. Ma sono tanti invece quelli che usufruiscono dei servizi di bar, pizzerie e osterie».
LA CLASSICA ‘pizzata’ a fine gara è un vizio a cui si lasciano andare le comitive di amici che macinano centinaia di chilometri per seguire gli assi delle due ruote. Non grande ristorazione, ma certamente un panino o un piatto di pasta entrano di rigore nella lista della spesa del visitatore tipo. «Non è un brutto periodo, ma certo era meglio aprire il calendario nazionale – prosegue Enzo Scardovi, direttore di Confesercenti —. Non possiamo rinunciare alla Superbike, il mondo delle moto ha un gran seguito ed è di gran richiamo tra il pubblico, a differenza delle auto. Forse molto dipenderà da come andrà il campionato, se ci sarà un duello sentito tale da spingere la gente a venire a Imola». Poi però è Scardovi a rilanciare la posta. «Visto il periodo di bella stagione, si potrebbe pensare di promuovere quella data con dei tour organizzati per gli appassionati di moto, come la Ducati», propone. Chi invece non è affatto impensierito dal calendario è il sindaco Daniele Manca. «Meglio che sia il 30 giugno – sostiene —. ad aprile c’è il rischio che sia ancora freddo e che piova. Non c’è alcun motivo sotteso alla decisione di far correre i piloti prima a Monza che a Imola. Erano opzionate quelle due date e a Formula Imola lo sapevano benissimo. Il problema sarebbe stato se si fosse trattato di due date vicine, invece non è così». Un pregio però c’è: chi perde la data imolese, per seguire la Superbike dovrà volare fino all’ombra del Cremlino, a Mosca.
Cristina Degliesposti