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di ENRICO AGNESSI
«PERSONALE con rendimento ‘risibile’ per le funzioni; da considerare in più per chi pensa di averne necessità».
I lavoratori dal contributo «ridicolo e irrisorio» (come da definizione del dizionario di italiano Sabatini-Coletti) sono gli ormai ex dipendenti comunali destinati a passare alla BeniComuni, chiamati così in un documento che i vertici della nuova società hanno presentato ieri mattina ai sindacati (che sospettano si tratti di una svista) in occasione dell’apertura delle trattative per il nuovo contratto.
DIFFICILE pensare che quel marchio, tutt’altro che gratificante, fosse riferito a tutti e 91 i lavoratori destinati alla BeniComuni. Più probabile che fosse una black-list più ristretta e per uso interno. Che si tratti, insomma, di una riga lasciata lì per sbaglio e che però — almeno per come sono scritte le cose sul documento in mano ai sindacati — sembrerebbe riferita a tutti i dipendenti pronti per la migrazione (salvo sorprese) a partire dal primo gennaio del prossimo anno. In un caso o nell’altro, l’etichetta ha mandato su tutte le furie i rappresentanti dei lavoratori: «Allora secondo i vertici della società stiamo parlando di gente in esubero – attacca Giuseppe Rago, segretario Uil Fpl –. E quante sarebbero, secondo loro, queste persone?».
A finire nel mirino del sindacato non c’è però solo la questione ‘lista nera’.
RAGO continua infatti a non ritenere validi gli atti che l’11 giugno hanno sancito l’accordo per la cessione di ramo d’azienda firmato dall’amministrazione con Cgil e Cisl. Non era presente BeniComuni (non ancora costituita), per cui il segretario Uil Fpl chiede che si riparta da capo. E poi ci sono i nodi del nuovo contratto.

«CI È STATO detto che deve essere quello ‘gas-acqua’ – osserva Rago – che è diverso rispetto a quello degli enti locali. Ma un lavoratore che entra oggi in BeniComuni, e domani vince il ricorso al Tar, come fa a tornare nel sistema previdenziale precedente? Il 70-80 per cento dei dipendenti vuole il contratto di secondo tipo, ma se dall’altra parte c’è inflessibilità vedo dura la possibilità di fare passi avanti».
NEL FRATTEMPO, i lavoratori per comitato tecnico-organizzativo ‘Stoppartecipata’ hanno costituito, con l’avallo di sindacati e Rsu, un vero e proprio fondo di solidarietà per i ricorsi dei dipendenti dei Servizi tecnici del Comune, soggetti al trasferimento alla BeniComuni srl dall’1 gennaio del prossimo anno.
«COLLEGHI e cittadini – fanno sapere dal comitato – potranno sostenerci nella causa in atto al Tar contro l’amministrazione comunale, che vuole cedere ad una Srl i servizi pubblici. Al momento, prima ancora di rendere pubblica l’iniziativa, abbiamo già raccolto da colleghi e cittadini la somma di 480 euro».