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— CASTEL DEL RIO —
SU A MONTE LA FINE non tira una bell’aria. Ma secondo l’assessore provinciale all’Ambiente Emanuele Burgin si può dire lo stesso in tutta la regione. Sembra, infatti, che il percorso per la realizzazione dell’impianto eolico — otto pale progettate dalla ditta modenese Tencom sui crinali di Castel del Rio — sia costellato di difficoltà. In primis i vincoli normativi della Regione. Ma questo si era già detto, anche se, commenta Giacomo Cinelli di Tencom, «aspettiamo la fine del periodo previsto per le osservazioni, iniziate con la conferenza dei servizi lo scorso 26 febbraio». Prima di avere carte in mano da Palazzo Malvezzi, quindi, Cinotti annuncia «che non si sbilancerà», ma di sicuro, anche nel caso in cui il progetto possa avanzare, i tempi non saranno corti.
«Ci chiederanno intergrazioni allo studio che abbiamo già presentato — conclude Cinotti — e a quel punto sapremo quanto lavoro ci aspetta da fare».
Poco ottimista sembra, in questa fase, l’assessore provinciale Burgin che sta seguendo il progetto di Via (Valutazione di impatto ambientale). «Con la normativa vigente — commenta — le possibilità che questo progetto decolli sono ridotte al lumicino. L’esperienza di questi anni lo dimostra:il problema è sempre quello dei crinali». Dove però, particolare non da poco, soffia il vento.
MA NEL FRATTEMPO, i comitati locali stanno diffondendo relazioni di esperti e geologi, allarmati per frane, fauna e tutela di aree boschive. «Anche guardando al vicino impianto di Casoni di Romagna — prosegue Burgin —, i dati dimostrano che l’avifauna, per fare un esempio, dimostra un’intelligenza sufficiente per starsene alla larga dalle pale. Insomma, diciamo che sono tante le osservazioni confutabili, ma un tema diverso è quello del paesaggio e dei crinali. Finché la normativa regionale resta invariata, dubito che si realizzeranno più impianti eolici in Emilia Romagna». Ma intanto, i lavori del Via proseguono e, in totale, sono centocinquanta i giorni in cui la Provincia possa richiedere integrazioni e ridiscuterle con Tencom.
Letizia Gamberini