Imola, 20 marzo 12013 - UN «NO» secco alle aperture domenicali, pronunciato all’unisono con la Diocesi imolese. Anche in città la Confesercenti, con il sostegno della Cei, lancia l’iniziativa ‘Liberaladomenica’, una campagna di raccolta firme (nella sede dell’associazione, ma anche nelle parrocchie del territorio) a sostegno di una legge di iniziativa popolare che riporti nell’ambito dei poteri delle Regioni le decisioni sulle aperture domenicali e festive delle attività commerciali.

«Per la proposta di legge di iniziativa popolare – ricordano in una nota dall’associazione di categoria – occorre raccogliere almeno 50mila firme, possibilmente entro aprile, per poter presentare e consegnare la proposta al presidente di una delle due Camere del Parlamento».
L’obiettivo della mobilitazione è chiaro: tenere abbassate le saracinesche dei negozi nei giorni ‘rossi’ del calendario.

«ANCHE nel nostro territorio — fa sapere Stefano Salvatori, presidente di Confesercenti Imola — l’eccesso delle liberalizzazioni non ha portato, come da noi più volte sottolineato, alcun vantaggio: i consumi continuano a cadere, la disoccupazione è aumentata e il saldo tra aperture e chiusure delle piccole e medie imprese è negativo. E non si richiami l’Europa in tema di libertà di orario, perché neppure nei Paesi europei è concessa una così ampia e deregolamentata libertà di apertura degli esercizi commerciali, in particolare per le domeniche».

A RINCARARE la dose ci pensa padre Riccardo Pola, delegato della Diocesi di Imola per la Pastorale Sociale e del Lavoro: «L’apertura estrema, per regola e non per eccezione, si scontra con il valore sociale del riposo domenicale e festivo — commenta il religioso — che non permette ai lavoratori di poter vivere la domenica e le festività con la propria famiglia ed i propri cari. Non solo il riposo deve essere garantito, ma questo va concesso proprio nel giorno di festa per eccellenza, la domenica, così come nelle festività comandate e riconosciute per legge».

L’INIZIATIVA di Confesercenti tende ad abrogare la norma che, così come modificata dal decreto Salva Italia, ha tolto alle Regioni il potere di disciplinare la materia degli orari e delle aperture delle attività commerciali.
Le firme si raccolgono da lunedì 25 marzo nelle sedi della Confesercenti del territorio: in città al civico 11 di via Cavour e a Castel San Pietro via Palestro (18/20), negli orari di apertura degli uffici. A partire da domenica 7 aprile la sottoscrizione andrà avanti anche nelle parrocchie della Diocesi di Imola.

di ENRICO AGNESSI