{{IMG}} 2013-05-19
di ENRICO AGNESSI
LINDENNITÀ è la stessa: 11.250 euro annui, poco più di 800 euro a seduta. Ma per portarsela a casa, i componenti del Consiglio di amministrazione di Con.Ami hanno dovuto sudare, nel 2012, quindici minuti in più a testa rispetto a dodici mesi prima, e per questo motivo il loro compenso è sceso dai 548,78 euro lora del 2011 ai 402 dello scorso anno. Anche nel 2012 il Cda del Consorzio si è riunito 14 volte: sedute da 120 minuti luna (nel 2011 erano durate invece circa unora e 45 minuti) per 28 ore totali di attività, contro le 20 ore e 30 minuti di dodici mesi prima. Accredito finale sul conto corrente dei suoi membri: 11.250 euro, appunto. Questo per i componenti del Consiglio di amministrazione (nove in tutto), mentre al presidente, il dimissionario Daniele Montroni, oggi deputato del Pd, sono andati 22.500 euro.
COME tiene però a precisare il direttore generale di Con.Ami, Loris Lorenzi, «il numero delle sedute e la mera durata delle riunioni restituiscono un quadro parziale dellinsieme delle attività nelle quali sono coinvolti i componenti degli organi statutari». Inoltre, ricorda sempre il dg, la durata degli incontri «non tiene conto di tutta lattività svolta dai consiglieri per gli incontri informali e di approfondimento che vengono effettuati per lanalisi preliminare delle problematiche che dovranno essere affrontate nelle sedute ufficiali di Consiglio». Unattività, questa, che «impegna i singoli consiglieri per diverse ore alla settimana», assicura Lorenzi.
NON LA VEDE COSÌ Giuseppe Palazzolo, (lista civica Per Imola) che mette a (impietoso) confronto le indennità percepite dai membri del Cda di Con.Ami con quelle di chi come lui ricopre da anni la carica di consigliere comunale. Unattività per la quale in un normale mandato come quello che si sta per chiudere si intascano alla fine circa 11 euro lora.
«MA IO SONO FELICE di guadagnare poco perché lo faccio per passione commenta Palazzolo . In 113 sedute tra Commissioni e Consigli comunali, con una durata di due ore e mezzo luna di media, ho percepito in tutto 3.200 euro». Niente a che vedere, insomma, con le cifre della macchina Con.Ami, che costa ogni anno 128.700 euro. «Bisogna togliere lindennità da 16.200 euro a Daniele Manca, sindaco e presidente del Consorzio attacca Palazzolo . Poi cè da ridurre il Cda a tre membri e abbattere così i costi di 40/50 mila euro. Infine, revocare lincarico a un direttore generale che, pur essendo in pensione, percepisce un compenso ed è nel contempo anche amministratore unico di BeniComuni e presidente di Sfera. Il metodo imolese viene applicato anche dal Pdl nei territori nei quali governa e non cè bisogno che venga Grillo in piazza per dire che ci vuole trasparenza e riduzione dei costi. Io sono anni che lo faccio».
di ENRICO AGNESSI
LINDENNITÀ è la stessa: 11.250 euro annui, poco più di 800 euro a seduta. Ma per portarsela a casa, i componenti del Consiglio di amministrazione di Con.Ami hanno dovuto sudare, nel 2012, quindici minuti in più a testa rispetto a dodici mesi prima, e per questo motivo il loro compenso è sceso dai 548,78 euro lora del 2011 ai 402 dello scorso anno. Anche nel 2012 il Cda del Consorzio si è riunito 14 volte: sedute da 120 minuti luna (nel 2011 erano durate invece circa unora e 45 minuti) per 28 ore totali di attività, contro le 20 ore e 30 minuti di dodici mesi prima. Accredito finale sul conto corrente dei suoi membri: 11.250 euro, appunto. Questo per i componenti del Consiglio di amministrazione (nove in tutto), mentre al presidente, il dimissionario Daniele Montroni, oggi deputato del Pd, sono andati 22.500 euro.
COME tiene però a precisare il direttore generale di Con.Ami, Loris Lorenzi, «il numero delle sedute e la mera durata delle riunioni restituiscono un quadro parziale dellinsieme delle attività nelle quali sono coinvolti i componenti degli organi statutari». Inoltre, ricorda sempre il dg, la durata degli incontri «non tiene conto di tutta lattività svolta dai consiglieri per gli incontri informali e di approfondimento che vengono effettuati per lanalisi preliminare delle problematiche che dovranno essere affrontate nelle sedute ufficiali di Consiglio». Unattività, questa, che «impegna i singoli consiglieri per diverse ore alla settimana», assicura Lorenzi.
NON LA VEDE COSÌ Giuseppe Palazzolo, (lista civica Per Imola) che mette a (impietoso) confronto le indennità percepite dai membri del Cda di Con.Ami con quelle di chi come lui ricopre da anni la carica di consigliere comunale. Unattività per la quale in un normale mandato come quello che si sta per chiudere si intascano alla fine circa 11 euro lora.
«MA IO SONO FELICE di guadagnare poco perché lo faccio per passione commenta Palazzolo . In 113 sedute tra Commissioni e Consigli comunali, con una durata di due ore e mezzo luna di media, ho percepito in tutto 3.200 euro». Niente a che vedere, insomma, con le cifre della macchina Con.Ami, che costa ogni anno 128.700 euro. «Bisogna togliere lindennità da 16.200 euro a Daniele Manca, sindaco e presidente del Consorzio attacca Palazzolo . Poi cè da ridurre il Cda a tre membri e abbattere così i costi di 40/50 mila euro. Infine, revocare lincarico a un direttore generale che, pur essendo in pensione, percepisce un compenso ed è nel contempo anche amministratore unico di BeniComuni e presidente di Sfera. Il metodo imolese viene applicato anche dal Pdl nei territori nei quali governa e non cè bisogno che venga Grillo in piazza per dire che ci vuole trasparenza e riduzione dei costi. Io sono anni che lo faccio».
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