2013-12-19
È STATO DIMESSO ieri e ha fatto ritorno nella sua abitazione di Prato, dove trascorrerà le festività natalizie, il brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Giangrande, rimasto vittima di colpi di pistola sparati da Luigi Preiti il 28 aprile mentre era in servizio nella piazza antistante Palazzo Chigi a Roma.
Giangrande era ricoverato dal 7 maggio scorso nell’ospedale di Montecatone per tetraplegia da lesione midollare.
Il sottoufficiale ha infatti completato la fase riabilitativa ad alta intensità conseguente all’evento acuto dello scorso aprile; in accordo con i servizi sanitari del territorio di residenza, è previsto che possa seguire un percorso riabilitativo di minore intensità nella propria abitazione, dove grazie al tempestivo interessamento del Comune sono stati realizzati tutti gli adattamenti domestici necessari.

«ABBIAMO concordato con il brigadiere Giangrande e con la famiglia che, ad un anno dall’evento, si possa programmare a Montecatone una rivalutazione della situazione neurologica, per impostare eventuali ulteriori programmi riabilitativi — ha dichiarato Jacopo Bonavita, direttore dell’Unità spinale della struttura imolese — e siamo molto fiduciosi in quanto il brigadiere si è avvicinato alla dimissione con un atteggiamento molto positivo, con una forte consapevolezza del percorso fatto e degli obiettivi raggiunti, pur nell’ambito di una disabilità».
Durante questi sette mesi trascorsi sulle colline imolesi, Giangrande ha ricevuto numerose testimonianza d’affetto e visite illustri. Ad accoglierlo al suo arrivo nel reparto di terapia intensiva di Montecatone, dopo che per giorni era stato ricoverato in quello di Neurochirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, lo scorso 7 maggio c’erano infatti il comandante dei carabinieri dell’Emilia-Romagna, generale Antonio Paparella, quello provinciale di Bologna, colonnello Alfonso Manzo, e quello di Imola, capitano Davide Ravarotto. Pochi giorni dopo, a portare il proprio saluto al brigadiere era stato invece il comandante generale Leonardo Gallitelli.

INFINE, il 30 maggio, in ospedale si era visto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, arrivato assieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, al sindaco Daniele Manca e all’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti.
L’istituto di Montecatone, a cinque chilometri dal centro della città e al centro di un’enorme area verde sulle colline imolesi, a 200 metri di altitudine, è il più importante presidio italiano per la riabilitazione di pazienti con lesioni spinali. Ogni anno varcano il suo ingesso centinaia di pazienti: 655 solo nel 2012, buona parte dei quali da fuori regione.