2014-01-05
CI SARÀ ANCHE Rifondazione comunista, questa mattina alle 10 davanti alla chiesa del Piratello, al picchetto contro l’omofobia. Il presidio è stato indetto dal centro sociale autogestito Brigata 36 in risposta alle affermazioni di padre Luigi Ceresoli, parroco del Piratello, che durante la sua omelia di domenica scorsa, giornata dedicata alla festa della famiglia, ha dedicato diversi passaggi del suo discorso ai gay, ricordando ai fedeli come per diversi anni (fino al 1990) l’Organizzazione mondiale della sanità abbia incluso l’omosessualità nella lista dei disturbi mentali.
Affermazioni che Rifondazione comunista di Imola «rigetta con sgomento» perché «espressione di oscurantismo religioso e di una visione retrograda e omofoba del mondo, che non lascia spazio ad interpretazioni e a cui ci opponiamo nettamente».
IL PRC RILEVA positivamente il fatto che «ad essere urtati dalle posizioni del prete siano stati molti degli stessi fedeli», mentre non risulta una «presa di distanza ufficiale da parte della Curia». Interpellato in merito alla vicenda, il vescovo Tommaso Ghirelli ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione a proposito.
A parlare è invece Roberto Cerbai, noto medico imolese: «In oltre quaranta anni di professione — dice — ho avuto come pazienti sia omosessuali che vivevano la propria vita in pienezza e con soddisfazione, sia altri che vivevano con malessere un orientamento sessuale soggettivamente percepito come indesiderato e quindi fonte di disagio».
«NELLA SOCIETÀ attuale — prosegue— il solo prospettare il ricorso per queste ultime persone ad aiuto psicologico può valere l’accusa di omofobia, col rischio di creare un pericoloso pregiudizio sociale verso chi esprime pareri o libere manifestazioni di pensiero». Per questo Cerbai chiede a Roberto Vuilleumier, delegato imolese dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, che aveva invocato provvedimenti di respiro nazionale, «se è sicuro che “a questo Paese serva una legge anti-omofobia” che imbavagli la libertà di opinione».
QUANTO ALL’OMELIA di padre Ceresoli della settimana scorsa, «non ero presente — conclude il medico —, ma mi pare di capire che abbia parlato dei valori della famiglia cristiana e che, dopo un excursus teologico e biblico, possa essersi espresso in modo impreciso su alcune tematiche scientifiche. Il parroco ha comunque terminato ribadendo l’accoglienza verso tutti e il rispetto massimo della persona».