Imola, 10 aprile 2014  -NIENTE propaganda né supporti alle liste, vietata la concessione dei locali di riunione per manifestazioni e l’invito alla preghiera. Sono le «regole di prudenza» diffuse in un messaggio indirizzato ai fedeli in vista delle elezioni del 25 maggio dal vescovo Tommaso Ghirelli. Misure alle quali «sia i parroci, sia i religiosi, sia i responsabili delle aggregazioni laicali faranno bene ad attenersi», scrive il vescovo.
«Avvicinandosi la data di importanti consultazioni elettorali — esordisce Ghirelli — è mio dovere ricordare la rilevanza del voto, che richiede preghiera, preparazione e va esercitato con senso di responsabilità.
CON RIFERIMENTO al recente documento Evangelii Gaudium di papa Francesco, anzitutto raccomando alle comunità parrocchiali, alle associazioni e ai movimenti la conoscenza sempre più approfondita della dottrina sociale cristiana, su cui ogni credente deve fondare le sue scelte anche in ambito politi co e amministrativo. Suggerisco quindi di promuovere cicli di incontri nei vicariati e in seno alle aggregazioni laicali, con il supporto dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale che curerà la costituzione di un gruppo di catechisti e di esperti». A questo proposito, il vescovo segnala come esempio «quanto è stato fatto nelle scorse settimane a Massa Lombarda, dove una commissione del Consiglio pastorale interparrocchiale ha svolto una riflessione sulle motivazioni e i criteri per la partecipazione al voto, proponendola a tutti i cittadini».
INFINE, dal vescovo, il «richiamo» alle tre regole di prudenza. Prima: «non fare propaganda né fornire supporti a liste elettorali (neanche civiche) oppure a singoli candidati», scrive Ghirelli. Seconda: «Non concedere l’uso di locali di riunione per manifestazioni collegate alla campagna elettorale, anche nel caso si trattasse di incontri conviviali o di dibattiti su temi di carattere sociale, ai quali partecipino candidati o loro sostenitori. Tutto ciò viene disposto non per disistima nei confronti della politica, ma per rispetto e per non dare adito a commistioni e strumentalizzazioni».
TERZA e ultima: «Raccomando la preghiera — conclude il vescovo — specialmente quella inserita nelle intenzioni delle celebrazioni eucaristiche, perché lo Spirito Santo illumini efficacemente elettori ed eletti».