2014-04-16
LA CORTE dAppello di Bologna ha assolto perché il fatto non sussiste un agente della polizia municipale di Imola, condannato in primo grado dal tribunale a quattro mesi per abuso di ufficio. Luomo, Filippo Simoni, era stato indagato e mandato a processo per aver seguito con lauto di servizio unavvocatessa per laccusa senza motivo e abusando della propria qualifica di pubblico ufficiale per circa un chilometro per poi fermarla allaltezza del parcheggio del duomo, in pieno centro città. I due si conoscevano per precedenti vicende legali e la donna sporse querela contro di lui a marzo 2009.
Laccusa ha sostenuto, in sostanza, che il vigile aveva agito così per risentimento nei confronti della professionista. In particolare, era stata lei la causa della condanna di Simoni per ingiuria, nel marzo 2011 (anche contro quella sentenza lagente ha fatto ricorso in appello). Allepoca, infatti, la donna assisteva come parte civile una guardia volontaria della Polizia provinciale con cui Simoni ebbe un alterco in una battuta di caccia, quando fu fermato per un controllo dei documenti. Quanto al processo per i fatti del 2009, in primo grado, a fine 2012, il tribunale decise di assolvere Simoni dallaccusa di falso e di condannarlo per abuso di ufficio. La difesa, condotta dallavvocato Giovanni Trombini, ha fatto però appello e ora luomo è stato assolto.
LA CORTE dAppello di Bologna ha assolto perché il fatto non sussiste un agente della polizia municipale di Imola, condannato in primo grado dal tribunale a quattro mesi per abuso di ufficio. Luomo, Filippo Simoni, era stato indagato e mandato a processo per aver seguito con lauto di servizio unavvocatessa per laccusa senza motivo e abusando della propria qualifica di pubblico ufficiale per circa un chilometro per poi fermarla allaltezza del parcheggio del duomo, in pieno centro città. I due si conoscevano per precedenti vicende legali e la donna sporse querela contro di lui a marzo 2009.
Laccusa ha sostenuto, in sostanza, che il vigile aveva agito così per risentimento nei confronti della professionista. In particolare, era stata lei la causa della condanna di Simoni per ingiuria, nel marzo 2011 (anche contro quella sentenza lagente ha fatto ricorso in appello). Allepoca, infatti, la donna assisteva come parte civile una guardia volontaria della Polizia provinciale con cui Simoni ebbe un alterco in una battuta di caccia, quando fu fermato per un controllo dei documenti. Quanto al processo per i fatti del 2009, in primo grado, a fine 2012, il tribunale decise di assolvere Simoni dallaccusa di falso e di condannarlo per abuso di ufficio. La difesa, condotta dallavvocato Giovanni Trombini, ha fatto però appello e ora luomo è stato assolto.
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