Imola (Bologna), 16 aprile 2014 - Due dei tre rapinatori che a metà febbraio hanno assaltato la filiale della Banca di Romagna di via Orsini (bottino di 37mila euro e cassiere in ospedale dopo un pugno) hanno ora un volto. Ne sono sicuri gli inquirenti, arrivati a loro dopo quasi due mesi di indagini e intercettazioni telefoniche portate avanti da polizia e carabinieri.

Uno dei complici del 57enne Massimo Remorini, il primo a finire in manette, lunedì, mentre si trovava nella sua Viareggio, è infatti Francesco Giuseppe Indorato. Catanese classe 1968, l’uomo è stato arrestato in Sicilia su disposizione del gip del Tribunale di Bologna, Andrea Scarpa, che ha accolto la richiesta del pm Domenico Ambrosino.

Secondo gli investigatori, assieme ai due hanno agito — resta da capire a che titolo — anche un palermitano di 31 anni domiciliato a Medicina (F. L. le sue iniziali) e un 46enne nato a Sarno (Salerno) ma da tempo residente a Mordano (M. A.). Entrambi con precedenti specifici, sono ora indagati a piede libero. Tra di loro potrebbe nascondersi l’ultimo protagonista della rapina, pure lui immortalato dalle telecamere dell’istituto di credito mentre il trio si allontanava su un unico scooter (l’altro con il quale erano arrivati non era più ripartito), abbandonato dopo soli 200 metri di strada. Ma il sospetto è che i due imolesi siano serviti quantomeno per mettere in piedi una sorta di base logistica, indirizzando i rapinatori nella filiale in centro città e fornendo i due mezzi. Ancora da chiarire, invece, chi abbia procurato la copia della chiave che ha permesso loro di entrare da un ingresso laterale della banca (riservato ai disabili) alle 14.45 di quel 17 febbraio, con gli sportelli chiusi al pubblico.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti (all’operazione hanno lavorato carabinieri e polizia di Imola assieme alle squadre mobili di Bologna e Lucca, ma le indagini proseguono), il bottino della rapina (non ancora recuperato) stava per essere reinvestito in altre attività criminali. E in tal senso, il gruppo pare fosse già al lavoro per pianificare altri colpi da mettere a segno sempre in città. Non Indorato, che sembra stesse progettando una fuga in Sudafrica. Sarebbe invece rimasto in Italia Remorini, imputato in Corte d’Assise a Lucca per il giallo delle due donne sparite nel nulla in Versilia nell’agosto 2010.

"La risposta immediata delle forze di polizia del territorio ha portato a un ottimo risultato", commenta in conferenza stampa Sergio Culiersi, dirigente del commissariato di Imola. "In un momento di crisi come questa, con ristrettezze economiche anche per carburante e spostamenti, tenersi per mano e viaggiare insieme è determinate — aggiunge in riferimento al lavoro congiunto con l’Arma —. E questa volta abbiamo raggiunto un risultato davvero degno di una grande città".

Enrico Agnessi