Imola, 17 aprile 2014 - Cura dimagrante per il cda di Con.Ami che – in linea con le direttive nazionali sulla spending review – passa da nove a cinque membri. Le modifiche diventeranno effettive in estate, quando verrà nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Si tratta di un gruppo del quale al momento fanno parte Stefano Manara (presidente), Mauro Casadio Farolfi (vicepresidente), Daniele Bassi, Stefano Cassani, Giuseppe Cenni, Erik Lanzoni, Augusto Machirelli, Giorgio Sagrini e Paolo Sartiani. Il risparmio è di 45mila euro l’anno, visto che ogni componente del cda percepisce oggi (dati aggiornati al 2013 e disponibili sul sito Internet del Consorzio) 11.250 lordi ogni dodici mesi. Al presidente, invece, ne vanno esattamente il doppio.

Nel contempo, recependo in questo caso una legge del 2012, il nuovo cda di Con.Ami (la scadenza di quello attuale è fissata al 26 giugno) sarà più rosa, dal momento che la nuova direttiva prevede la partecipazione sia di uomini che donne (oggi del tutto assenti) a suo interno. «Nel rispetto dell’ordinamento vigente – recita la modifica allo statuto da poco approvata – l’elezione del Consiglio di amministrazione assicura condizioni di pari opportunità garantendo la presenza di entrambi i sessi». Il via libera è stato sancito ieri dal Consiglio comunale, dopo il passaggio in commissione di lunedì.

«Queste decisioni arrivano per obbligo di legge e non per scelte politiche», ha fatto notare Giorgio Laghi (Imola migliore – Liberi a sinistra), che nelle scorse settimane aveva invocato a gran voce un provvedimento di questo tipo e da tempo aspettava un provvedimento simile da parte del presidente del Consorzio, Stefano Manara. Resta adesso da capire chi saranno i quattro che – alla luce delle novità appena introdotte – abbandoneranno la loro poltrona in via Mentana. Anzi, per permettere a una donna di entrare nel cda, è probabile che alla fine i non confermati diventino addirittura cinque. Un bel cambiamento, insomma.

Nella seduta di ieri, approvata anche un’altra importante riduzione sempre in materia di Consigli di amministrazione. La scure in questo caso si è abbattuta nuovamente su Hera, che già nel recente passato aveva visto i componenti del proprio cda passare da 19 a 15. Alla luce del posto lasciato a disposizione per il rappresentante di Aimag, e della fusione non ancora avvenuta con l’azienda modenese, i membri del consiglio di amministrazione della multiservizi scendono da 15 a 14 (11 e non più 12 quelli di parte e pubblica). I provvedimenti sono stati illustrati ieri dal presidente di Con.Ami, Stefano Manara, e dall’assessore con delega alle Partecipate, Mirco Cantelli.

Enrico Agnessi