Imola, 19 aprile 2014 - I ricorsi contro lo spegnimento notturno delle slot diventano due e il Comune corre ai ripari nominando un avvocato per difendersi davanti al Tar. C’era da aspettarselo: il giro di vite sulle macchinette mangia-soldi, inaugurato a inizio anno dall’ente di piazza Matteotti, ha portato con sé degli strascichi giudiziari. Dopo che i gestori della sala videolottery Luxor (via Pisacane) avevano impugnato, nelle scorse settimane, l’ordinanza firmata a gennaio dal sindaco Daniele Manca, decisione analoga l’hanno presa anche i responsabili della Romagna giochi, ditta faentina che in città gestisce due locali con marchio Terry Bell (via Pisacane e via Puccini).

Risultato: doppio ricorso (con tre avvocati di mezzo) e il Comune che si è trovato costretto a nominare un proprio legale, mettendo in conto una spesa di 5.700 euro. Del resto, i gestori delle sale sembrano sicuri: nonostante a Imola gli apparecchi con vincita in denaro possano restare comunque accesi tutto il giorno, tutti i giorni (festivi compresi), il divieto dall’una di notte alle otto del mattino rovina i loro affari.

E così, se Romagna giochi si è affidata al legale Gianfranco Fiorentini, la ditta Luxor di Dian e Guang Sun, entrambi di nazionalità cinese, ha scelto di rivolgersi a due donne: Silvia Villa (presidente degli avvocati imolesi) e Silvia Marchi. In quest’ultimo caso, il ricorso è nei confronti del Comune e del sindaco, ma anche del questore e dell’Azienda sanitaria locale. L’ente di piazza Matteotti, dal canto suo, ha ritenuto opportuno conferire l’incarico all’avvocato Silva Gotti, che ha già svolto le sue difese in altri contenziosi.

In realtà, da circa un anno, il Comune si è dotato anche di un proprio ufficio legale interno al quale però «è assegnata un’unica unità — recita il documento che dà il via libera all’assegnazione del mandato — già impegnata in altre incombenze». L’ordinanza spegni-slot, accolta con favore anche dal centrodestra, si era resa necessaria pure per una questione di vigilanza e controllo nelle ore notturne, in seguito alle rapine avvenute nelle sale videolottery.

E tra quelle prese di mira dai malviventi spicca appunto la sala Luxor di via Pisacane, dove alcuni mesi fa due giovani armati di pistola si erano portati via il bottino legando il titolare. Inoltre, il problema sociale legato alla ludopatia ha da tempo messo in allarme molti cittadini (sono state promosse raccolte firme e votati documenti in Consiglio comunale), preoccupati per i rischi correlati alla dipendenza dal gioco. Da qui l’ordinanza del sindaco, che ha sostituito il precedente regolamento del 2008.

«Eravamo consapevoli di andare a intaccare interessi forti – afferma l’assessore al Commercio, Elisabetta Marchetti –, ma le istituzioni non possono restare inermi davanti a un problema che sta distruggendo centinaia di famiglie. Se si fa finta di niente, si diventa complici. Auspichiamo che venga riconosciuto il diritto alla tutela della salute rispetto ai risvolti economici. Sarebbe importante che i territori vicini si dotassero di ordinanze simili per fare fronte comune, ma serve soprattutto una legge dello Stato».

Enrico Agnessi