Imola, 20 aprile 2014 - Più di 500 contatti in un mese. Traccia un primissimo bilancio ‘T-Island’, l’agenzia di collocamento imolese che aiuta gli italiani a trovare lavoro all’estero (video). La chiusura di molte aziende in tutta la Penisola ha lasciato a spasso anche alti profili professionali. ‘T’ sta per talento dunque e la società  supporta figure come medici, analisti finanziari, economisti, ingegneri nella ricerca di una seconda chance oltre il confine.

Così si scopre, ad esempio, che buone risposte le offrono gli Emirati Arabi, dove ci sono molte cliniche che ricercano infermieri professionali, oppure gli Stati Uniti, aperti a medici neolaureati in tutto il mondo. ‘L’Isola dei Talenti’ nasce da un’idea del bolognese Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia e con una prestigiosa carriera alle spalle.

Dopo aver aperto ufficialmente i battenti l’1 marzo, finora la società  ha già  coperto 14 posizioni lavorative, mentre altre 38 sono ancora aperte. Quattro sono invece i continenti e 76 le aziende con cui al momento la sede di via Emilia (unica in Italia) è entrata in contatto.

Ma qual è l’identikit di chi si rivolge a ‘T-Island’? Uomo, laureato, età media di 36 anni, con un’esperienza lavorativa di oltre sei e, neanche a dirlo, un inglese fluente.

«Molti profili sono cercati e ben voluti nel mondo — sottolinea Stefano Carpigiani, amministratore delegato —, ma fanno fatica a trovare lavoro, magari perché si limitano a una ricerca sui soliti canali, rivolgendo lo sguardo prevalentemente al mondo anglosassone, senza immaginare che altri paesi, come quelli dell’est, offrono oggi molte occasioni».

Chiunque si rivolga alla società  di collocamento viene valutato e inserito in un database. «Spesso vengono richieste figure con competenze tecniche — continua —, e a volte sono le stesse aziende che si rivolgono a noi. Ma di norma è l’agenzia che contatta le imprese al fine di comunicare loro lo spaccato di figure professionali che abbiamo a disposizione. Invece per i profili più alti, chiediamo all’azienda individuata se è disposta a valutare il candidato».

Ma i servizi di ‘T-Island’ non si limitano all’incrocio tra domanda e offerta su scala internazionale. «Se il lavoratore lo richiede, in seguito all’assunzione lo supportiamo anche nella fase di inserimento nel nuovo paese. Ad esempio: ora stiamo valutando la posizione di un cuoco-panettiere a Hong Kong, per cui se l’operazione andasse in porto sarebbe una scelta di vita radicale e d’impatto. La presenza di referenti sul posto facilitano l’integrazione».

Valentina Vaccari