Dozza, 23 aprile 2014 - «FORZA Italia ha deciso di appoggiare la candidatura di Michela Mazza, per la buona condivisione del programma che reciprocamente abbiamo verificato». Dopo le notizie già uscite sul tema, a ufficializzare il sostegno azzurro alla lista ‘Praticamente’ è il coordinatore Francesco Mariani (nella foto), soddisfatto della candidata sindaco civica che «si è pubblicamente dichiarata interessata a ricevere anche il sostegno degli elettori più vicini al centrodestra».

Un’area a cui Mariani, responsabile circondariale di Fi per gli enti locali, resta legato. «Non lascio la politica attiva — dice — per testimoniare, in particolare in questo momento, tutta la mia solidarietà e vicinanza al presidente Silvio Berlusconi». Ma dopo 15 anni ha chiuso con il consiglio comunale e ripete: «Ho condiviso la decisione con gli amici che mi hanno affiancato in questi anni di intensa attività politica. Abbiamo deciso di non correre con il simbolo di Forza Italia, ma di cercare convergenze con forze che nel frattempo si fossero presentate. A questo scopo, abbiamo messo a disposizione una serie di proposte utili a formulare un programma di mandato chiedendo attenzione e possibili convergenze». Ha funzionato con Michela Mazza, mentre non aveva funzionato con Luca Albertazzi (Progetto Dozza).

«La ricerca di un accordo per creare un fronte comune contro Claudia Ceroni è stata perseguita con tenacia da parte nostra, ma dall’altra parte non c’è stata adeguata disponibilità», ribadisce Mariani. E giù critiche al civico Albertazzi. «Fra i tre candidati sindaco, la Mazza rappresenta la più autentica civicità — osserva —, mentre nulla di civico può vantare la Ceroni con all’attivo anni di rigida militanza nel Pd. Poco dissimile risulta Albertazzi che, entrato in consiglio come dipietrista a fianco del Pd, ha poi dato seguito a trasformismi che ben poco sanno del civismo oggi ostentato; la sua lista pare un ricompattarsi di delusi del Pd e di riciclati da altre variegate esperienze».

E NON è finita. «Ho fatto opposizione in forme e modi sempre costruttivi rimanendo nel merito delle questioni — rivendica Mariani —. Non così ha fatto di recente Albertazzi anteponendo i suoi interessi politici a quelli dei cittadini: nella seduta del 7 aprile ha fatto sì che mancasse il numero legale impedendo l’adozione di delibere attese da tempo».