Imola, 8 giugno 2014 - «Qualche centinaia di esuberi, nella filiera dell’edilizia, è un’ipotesi concreta». Più che un allarme, quello lanciato ieri dal segretario aggiunto della Cisl metropolitana, Danilo Francesconi, è una presa d’atto della situazione che, anche nell’Imolese, ha da tempo assunto i contorni dell’emergenza. E siccome i nomi delle realtà in questione sono quelli di Cesi (dichiarati 200 lavoratori in eccedenza), 3elle (annunciati tagli al personale che conta 270 dipendenti) e in maniera indiretta Ceramica di Imola, è l’«intero mondo cooperativo che deve farsi carico di alcune situazioni, evitando di scaricare sui lavoratori problematiche che loro non hanno contributo a creare».

All’amministrazione comunale, Francesconi chiede invece di «rilanciare due ragionamenti»: il progetto del ‘Circondario Lavora’, con annessa questione minibond delle imprese («Siamo in uno stallo drammatico»), e la ricerca di quel cacciatore di fondi europei sulle cui tracce (era stato annunciato un bando, mai aperto) sembrava essersi messo nei mesi scorsi il Comune. «Siamo l’unico Paese che restituisce cifre considerevoli perché non riesce a spenderle», ricorda il segretario aggiunto della Cisl metropolitana. «C’è tanta gente che è stata a Bruxelles e conosce gli ambiti della Comunità europea – aggiunge –. Credo ci siano le condizioni per trovare un giovane e andare in questa direzione».

Questo perché, sottolinea il segretario, il 2014 per il circondario si sta rivelando «ancora più complicato» del 2013. «Stanno venendo al pettine situazioni difficili – avverte Francesconi – che porteranno a criticità importanti. E se l’economia cooperativa aveva permesso di traguardare i primi anni di crisi, a volte anche fingendo non ci fossero problemi, ora non è più così». Tra le note dolenti, c’è da tempo la Coop Ceramica: i lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria con centinaia di esuberi dichiarati da un’azienda che «ha un pochino rimesso la testa sotto la sabbia», fa notare Francesconi, augurandosi un «cambiamento di passo». Poi c’è la questione Cesi (martedì incontro con i confederali e il sindaco Daniele Manca) e quella della 3elle. Qui, con i lavoratori in agitazione, si pensa a iniziative di protesta.

E, in tal senso, le riunioni in programma all’inizio della prossima settimana saranno decisive: «È un’azienda con numeri significativi e abbiamo oggettivamente una serie di questioni che bisogna capire come andranno risolte», fa notare Francesconi. Tra le «situazioni andate a posto», il segretario aggiunto della Cisl metropolitana cita invece la Galeati industrie grafiche (con il cambio di proprietà «ha trovato una sua dimensione, pur se con una forte riduzione occupazionale») la Filomarket (entrata ormai stabilmente nell’orbita Cefla) e soprattutto l’ex Cognetex, per la quale si aspetta ormai solo la firma della proprietà pronta a lasciare il posto alla cordata imolese.

Enrico Agnessi